Sostenibilità

La vita su Marte? Curiamo la nostra

Editoriali

di Fulco Pratesi

Il termine biodiversità sta entrando nell?uso comune. Quello che un tempo si definiva, genericamente, natura o creato ha assunto una dimensione più ecoscientifica. Lanciata alla grande alla Conferenza di Rio De Janeiro del 1992 (dalla quale uscì come titolo di una importante convenzione) la biodiversità riveste, anno dopo anno, un?importanza sempre maggiore. In fondo, si tratta, volendo fare una approssimata e rudimentale sintesi, di quel mirabile mosaico di specie vegetali e animali che costituisce la vita di questo pianeta (la stessa vita che a costi immensi si va cercando su altri lontani e sterili corpi celesti). Un universo, cioè, che va dai più microscopici organismi unicellulari ai possenti elefanti della savana africana e dai minimi licheni della tundra alle gigantesche sequoie americane. In mezzo, lombrichi e stambecchi, margherite e orchidee, zanzare e balene azzurre. Milioni e milioni di specie, molte delle quali neppure note alla scienza, che, come uno stupendo mantello mobile e vario avvolgono il globo terracqueo, dalle strane creature abissali della Fossa delle Marianne agli avvoltoi barbuti che veleggiano al disopra delle vette himalayane. Un?armonia indicibile che si conserva e si riproduce nelle ere, in cui una specie privilegiata, ultima arrivata, l?Homo sapiens, si muove e si agita come il classico elefante nella cristalleria: modificando, alterando, distruggendo, invadendo. E naturalmente eliminando a un ritmo insostenibile le tessere di quel mosaico di cui si diceva. Scompaiono così i grandi gorilla di montagna e le cicadee selvagge, farfalle multicolori e pesciolini tropicali. Senza tener conto del fatto che, come disse un tempo un presidente del WWF, se dovesse crollare il Colosseo non sarebbe impossibile, disponendo di disegni e foto, ricostruirlo. Se dovesse scomparire il rinoceronte indiano, quel magnifico animale catafratto riprodotto dal Durer, nessuna forza al mondo potrebbe ridarcelo. È per questo, per conservare al sublime meccanismo della natura tutte le sue più infime rotelline, che il WWF in tutto il mondo si batte.

Presidente WWF Italia


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