Welfare

La via italiana degli Outcome Funds

Con l’emendamento all’art.1 commi 118-bis e 118 quinquies a firma degli Argentin, Losacco e Preziosi (Pd) è istituito il “Fondo per l’innovazione sociale”. «Un’attivazione necessaria per permettere nuove forme di finanziamento del welfare», ha sottolineato Giovanna Melandri, presidente di SIA Italia e di Human Foundation. L’intervista

di Lorenzo Maria Alvaro

In tutta Europa uno dei trend in maggior crescita nell’ambito dell’innovazione è l’Outcome funds. Ma in cosa consistono? Sono strumenti finanziari che, nel remunerare gli impatti sociali, secondo la logica del pagamento in base al risultato sociale raggiunto e misurato (pay by result), siano in grado di sostenere i processi d'innovazione, promuovere partnership pubblico-privato, rendere efficiente la spesa per le prestazioni di welfare, valorizzare il ruolo dell'impresa sociale e mobilitare risorse del settore filantropico e del mondo dell'impresa. Esperienza simili sono nate in Germania, in Francia, in Belgio e in Inghilterra. In Italia invece eravamo indietro. Fino ad oggi.

Nella legge di Bilancio 2018 infatti è stato approvato un emendamento (all’art. 1 comma 118 bis e 118 quinquies a firma degli on. Pd Ileana Argentin, Alberto Losacco ed Ernesto Preziosi) che istituisce un “Fondo per l’innovazione sociale” con una dotazione per il 2018 di 5 milioni e di 20 sul biennio 2019/20. Per Giovanna Melandri, presidente di SIA Italia e di Human Foundation, «è la via italiana agli Outcome Funds».


Lei ha sempre sostenuto l’importanza di riconoscere questi strumeti anche in Italia, perché?
In tutta Europa si stanno creando Outcome Funds in grado di garantire investimenti orientati all'innovazione sociale. Erogare risorse pubbliche legandole alla verifica dell'impatto e dei risultati è una piccola rivoluzione copernicana che consentirebbe di canalizzare risorse private aggiuntive in settori del welfare attualmente sottofinanziati, come tutte le politiche di prevenzione e di innovazione

Con questo emendamento la legge cosa introduce precisamente?
La cornice necessaria all’attivazione di strumenti pay by result, nel tema delle nuove forme di finanziamento del welfare.

Cosa cambia da oggi?
L’esigenza di connotare con una valutazione evidence based i risultati dei pay by result, è senza dubbio essenziale per accreditarsi innanzitutto presso gli stakeholders principali, che rimangono pur sempre il legislatore, e la cittadinanza che ne influenza le scelte tramite il proprio consenso.
In quest’ottica, la creazione presso lo Stato centrale di un “outcome fund” che consenta al costruzione di partnership pubblico-privato, sulla base di schemi pay by result, permette che le risorse accantonate a tale finalità non debbano intendersi come “sottratte” all’Erario, ma generate da un processo economico inclusivo e circolare, entro il quale sia possibile valutare, quantificare e reinvestire i vantaggi economici del risparmio derivato da processi più efficaci ed efficienti. In questo senso è un emendamento molto atteso e strategico.

Dunque nel concreto da oggi aumentano le risorse destinate all’innovazione?
Si non solo per i denari pubblici stanziati. Ma perché questi strumenti sono un volano che moltiplica in maniera virtuosa le risorse a disposizione. Tanti soggetti, come le casse previdenziali e le Fondazioni bancarie, potranno così cofinanziare settori oggi drammaticamente trascurati.

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