Salute
La vaccinazione della presidente della Federazione nazionale degli ordini degli infermieri
Si tratta della prima presidente di un Ordine sanitario a farlo: "Per noi infermieri è un dovere verso i cittadini, i colleghi e anche verso la scienza in cui crediamo". Foto da tutta Italia delle prime vaccinazioni
di Redazione
Barbara Mangiacavalli è il primo presidente di una Federazione nazionale di operatori sanitari che ha scelto di essere vaccinata come esempio verso i professionisti e la popolazione.
Mangiacavalli nella sua funzione non solo è sempre stata in prima linea nella pandemia e ha anche organizzato l’assistenza in una delle aree più colpite d’Italia e, tra queste, in una delle aziende sanitarie di riferimento sia per numero di contagi che per iniziative a favore dei cittadini.
“Per un infermiere – ha commentato Mangiacavalli dopo aver ricevuto il vaccino – è un dovere verso i cittadini, verso i colleghi e anche verso la scienza in cui crediamo. La professione infermieristica aderisce ai principi dell’etica professionale che guida scienza e coscienza degli infermieri in scelte che rispondono al principio inderogabile di tutela della salute delle persone e riconosce il valore delle evidenze scientifiche come base del suo agire professionale”.
“In questo senso – ha anche aggiunto esercitando la funzione di tutela dei suoi iscritti propria della Federazione – ci auguriamo però che le istituzioni considerino anche i liberi professionisti tra gli operatori da vaccinare subito: tra gli infermieri sono quasi 80mila e sono quelli che per primi hanno partecipato alla task force della protezione civile e aderito al bando per chi la vaccinazione la esegue e che spessissimo intervengono a sostegno delle RSA sul territorio, non si può e non si deve dimenticare i rischi che corrono per assicurare e tutelare la salute dei pazienti e dei cittadini”.
Sull'account twitter di Fnopi, 454mila iscritti, arrivano foto da tutta Italia, come quella di Claudia, l'infermiera prima vaccinata d'Italia, è già operativa come vaccinatrice dei suoi colleghi dello Spallanzani
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.