Mondo

La vacanza gratis è quella contadina

Cresce in Italia Wwoof la rete di fattorie biologiche che offrono vitto e alloggio gratuiti ai turisti, in cambio di qualche ora di lavoro al giorno.

di Ottavia Spaggiari

Lasciare l’asfalto bollente per le verdi frasche della campagna. Se il desiderio bucolico si fa sempre più forte d’estate, la fuga dalla città non è più solo “roba da ricchi”. Esiste  un’alternativa low cost agli agriturismi nel Chianti e alla casa di famiglia in campagna, sempre più rara eredità di un passato glorioso, in cui molti italiani potevano permettersi più di una casa. Si chiama Wwoof (impronunciabile acronimo di World-Wide Opportunities on Organic Farms) ed è il modello turistico che, complice la crisi, continua a crescere, anche nel nostro paese.

“Opportunità globali nelle fattorie biologiche”, un significato, costruito sull’idea antica dello scambio gratuito: vitto e alloggio a contatto con la natura, in cambio di qualche ora di lavoro nei campi. Grazie a Wwoof, chiunque può permettersi la vacanza/lavoro in campagna, unico costo per il “turista/volontario” quello della tessera associativa, 25 Euro annuali, e il trasporto per raggiungere la fattoria. Creata nel 1971 a Londra, da Sue Coppard, un’impiegata britannica, costretta dal lavoro a lasciare la campagna per Londra, inizialmente l’associazione era nata per permettere a chiunque di passare il finesettimana nella natura, offrendo aiuto ai piccoli agricoltori biologici.

Oggi Wwoof è attiva in oltre 30 paesi, tra cui, Ghana, Cina e Thailandia, con l’obiettivo di mettere in contatto fattorie biologiche in tutto il mondo con turisti internazionali, interessati a trascorrere una vacanza in mezzo al verde, sporcandosi le mani. Sono circa 4 mila i cittadini italiani che si affidano alla rete Wwoof, alla ricerca di una vacanza alternativa. Nel nostro paese le fattorie associate si aggirano intorno alle 500, moltissime in Toscana e Umbria.  

Le aziende agricole che entrano in rete devono poter garantire tutti i pasti e un alloggio adeguato ai loro ospiti “Wwoofers”, che si impegnano ad aiutare i contadini nello svolgimento delle mansioni quotidiane  5 giorni a settimana, dalle 4 alle 6 ore al giorno.  Moltissime le persone che scelgono questo tipo di vacanza,per scoprire i segreti della produzione biologica. “Ho imparato a fare tante cose a mano: burro, formaggi e persino il gelato e la farina.” spiega Silvia Cortinovis, studentessa di Bologna che ha trascorso due settimane in un’azienda agricola nel cuore dell’Umbria. “Ho capito i procedimenti dietro a prodotti che ho sempre visto pronti in tavola. E’ un modo utile per conoscere meglio quello che mangiamo ogni giorno.” Eppure Wwoof non è l’unica alternativa per chi vuole trascorrere vacanze a basso costo, a contatto con le persone del luogo. Sul web ci sono molte iniziative simili. Tra queste, Help Exchange che offre ai turisti la possibilità di trovare vitto e alloggio gratuito, in cambio di qualche ora di lavoro, in tutto il mondo, nelle aziende agricole, nei bed and breakfast e addirittura in barca a vela, rendendo low cost anche il simbolo della vacanza di lusso.

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