Non profit

La Uildm punta tutto sui giovani

Conlcuse le Manifestazioni nazionali. Eletto anche il nuovo direttivo

di Sara De Carli

Si sono svolte nel week end a Lignano Sabbiadoro le XLVII Manifestazioni Nazionali UILDM, cui hanno partecipato oltre 500 delegati provenienti da tutta Italia. L’ultima novità emersa dalle manifestazioni è l’elezione del nuovo consiglio direttivo, con molte new entry e molti giovani. La nuova Direzione Nazionale sarà composta da: Marcellino BOSCOLO, Stanislao BOVE, Giuseppina DE VITO, Matteo FALVO, Carlo FIORI, Alberto FONTANA (attuale presidente), Roberto FRULLINI, Vincenzo LANGELLA, Maria MACRI’, Enzo MARCHESCHI, Fabio PIRASTU, Davide TAMELLINI e Antonella VIGNA. Tra questi verrà prossimamente scelto il nuovo presidente. 

Approvato anche il nuovo statuto dell’associazione, riaggiornato dopo 13 anni: «abbiamo previsto un maggior protagonismo del territorio, con una maggiore autonomia delle sezioni provnciali», spiega il presidente Alberto Fontana. Ciascuna delle 77 sezioni di UILDM avrà infatti d’ora in poi personalità guridica propria. E presto arriverà anche la 78esima sezione, a Sondrio.

Cuore della tre giorni, i giovani , filo conduttore dell’appuntamento fin dal titolo: “Idee Giovani, per una UILDM giovane”. «Come associazione che nel 2011 compirà cinquant’anni abbiamo assolutamente bisogno di puntare sui giovani», spiega Fontana. La distrofia muscolare infatti si manifesta fin da giovanissimi, tant’è che i giovani soci di UILDM – tra gli 0 e i 30 anni – sono ben 2.500. «L’obiettivo è portare dentro l’associazione idee nuove per non ricommettere gli stessi errori del passato, che hanno portato il movimento delle associazioni di disabili a non sviluppare  politiche efficaci a realizzare progetti di vita». Detto in parole semplici, la svolta è questa: aiutare i giovani uscire dal nido.

«La famiglia è un soggetto fondamentale, come dicono ancora le pià recenti indagini dell’Istat, ma dobbiamo agire affinché lo stare in famiglia non sia per una persona con disabilità la sola possibilità», dice Fontana. «La famiglia deve essere sistenuta per essre messa nelle condizioni di essere un punto di partenza per il progetto di vita del giovane, che poi deve avere diritto di scelta: di vivere da solo come di farsi una famiglia sua». Ecco quindi l’idea: costruire innanzitutto una rete di testimon di una vita possibile, raccogliendo storie di singoli ma anche di sinergie eccellenti.

Per il resto, dice Fontana, «siamo in una fase in cui dobbiamo tornare a lottare per i nostri diritti, a comiciare dalla sempre rinviata approvazione dei nuovi Lea fino alla ricorrente guerra di Tremonti ai falsi invalidi». I falsi invalidi, ovviamente non li difende nessuno, ma «è inaccettabile l’idea di agganciare l’importo della indennità di accompagnamento al reddito della famiglia», dice Fontana: «è una nuova prova per la famiglia con una persona disabile a carico, che già è provata abbastanza». 

 


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