Non profit

La Ue punta sul legno equo

Firmato ad Accra, dove è in corso il Forum sulla cooperazione, un innovativo accordo tra Unione europea e Ghana per fermare l'importazione illegale di legname e garantire lo sviluppo delle comunità locali

di Silvano Rubino

Fermare l’importazione illegale di legname, garantire i consumatori europei, ma soprattutto le comunità locali che vivono nelle foreste e che dal legname traggono sostentamento. Questi gli obiettivi di un importante accordo commerciale firmato tra l’Unione Europea e il governo del Ghana,  annunciato oggi in contemporanea a Bruxelles ed Accra (dove è in corso il Forum di alto livello sull’efficacia della cooperazione internazionale)

Il taglio illegale degli alberi è stata la causa della selvaggia deforestazione di questo stato dell”Africa occidentale; stime della Banca Mondiale dicono che il 60% della raccolta di legname, in anni recenti, è stata compiuta illegalmente. Su scala globale, la Banca Mondiale ha stimato che il taglio illegale di legname e le tasse evase su questo tipo di attività hanno causato, annualmente, perdite di patrimonio e di entrate erariali per oltre 15 miliardi di dollari americani. Una cifra oltre sei volte maggiore rispetto a quanto viene speso dalla cooperazione allo sviluppo per gestire in modo eco-sostenibile le foreste.      

L’accordo impegna il governo del Ghana si impegna a sviluppare un sistema trasparente per raccogliere i tributi sul legname ed accertare il rispetto delle leggi sulla tutela delle foreste; dall’altro lato, l’UE attuerà misure doganali volte ad escludere dal mercato europeo il legname ghanese sprovvisto di licenza. La cooperazione allo sviluppo Europea e degli Stati membri, inoltre, si è resa disponibile nei confronti del Governo del Ghana per investimenti in sistemi di polizia e di controllo del settore delle esportazioni.  

 “Per molti anni, l’Europa ha detto di voler salvare le foreste del mondo ma, allo stesso tempo, ha richiesto volumi crescenti di legname a basso costo, creando, in questo modo, un mercato lucroso per l’importazione di legname illegale proveniente dai paesi poveri,” dichiara Ralph Ridder, dell’Istituto Forestale Europeo (European Forest Institute – EFI). “Ora che i consumatori europei sono sempre più attenti al problema della deforestazione globale, l’UE ha dato risposta a queste aspettative cercando di invertire questa dinamica attraverso il meccanismo dei VPA e l’accordo firmato oggi.”

I Vpa sono Accordi Volontari di Partenariato, (Voluntary Partnership Agreements ) tra l’UE ed i paesi in via di sviluppo produttori di legname. Prevedono una serie di misure che fanno parte del Piano di Azione sull’applicazione delle leggi, di governance e commercio per le foreste (Action Plan on Forest Law Enforcement, Governance and Trade o FLEGT) messo in piedi dalla Commissione Europea.

“Siamo cautamente fiduciosi,” commenta Kyeretwie Opoku dell’organizzazione non governativa Forest Watch Ghana, portavoce della società civile nella delegazione nazionale. “Il VPA fornisce una piattaforma per promuovere la tutela dei diritti della comunità e per far fronte ai nostri obiettivi riguardo alla sostenibilità della biodiversità, alla protezione degli ambienti rurali, alla lotta contro la corruzione ed alla certezza di costanti entrate fiscali nazionali. Ora dobbiamo prepararci per la parte più impegnativa: passare dagli impegni assunti sulla carta alla loro attuazione concreta”

L’Europa importa più della metà del legname prodotto dal Ghana per l’esportazione, in un settore che si stima valga 400 milioni di dollari americani all’anno. Per il Ghana, tra i redditi derivanti da esportazioni, il legno si piazza dopo l’oro, il turismo ed il cacao.

Altri accordi Volontari di Partenariato sono in corso di negoziazione con l’Indonesia, il Camerun, la Malesia e la Repubblica del Congo (Brazzaville).  L’UE si aspetta che il legname FLEGT, come il prodotto certificato viene oggi definito, comincerà ad essere esportato dai paesi partner verso la fine del 2009. 

http://www.efi.int

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