Welfare

La truffa del finto Gas

Prende una piega penale la storia di Metaxia, rivelata a luglio da Vita

di Daniele Biella

E truffa fu? È ancora presto per dirlo, ma qualcosa di anomalo sembra spuntare dallo ‘strano caso Metaxia’, ovvero la comparsa della Associazione Metaxia (iscritta a registro con codice fiscale e avente sede a Milano), che si definiva Gruppo d’acquisto solidale (o Gas) e la cui attività più in vista sul sito web era vendere computer e altri prodotti hi-tech a prezzi stracciati.

Un caso che Vita non profit aveva raccontato, con i dubbi di sorta e la presa di distanza della Retegas, il coordinamento dei Gas italiani, nel numero 25 dello scorso 3 luglio (clicca qui per il servizio), e che ora torna alla ribalta. Il motivo? Basta recarsi sul sito web dell’associazione, www.metaxia.it, per scoprirlo: “Sito sottoposto a sequestro preventivo ai sensi dell’art.321 c.p.p. nell’ambito del procedimento penale nr. 34335/09 acceso presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano”, spiega la Guardia della Finanza.

Sito bloccato e contatti dell’associazione, il cui presidente risponde al nome di Francesco Carrubba, irreperibili. In attesa di saperne di più sul procedimento penale in atto, sui blog di tutta Italia, in particolare quelli in cui si discute di informatica e di offerte via web, si diffonde un unico consiglio per chi, suo malgrado, avesse acquistato on line qualche prodotto da Metaxia e fosse in attesa di riceverlo: contattare la Guardia di Finanza, citando il numero del procedimento. Probabilmente i malcapitati non riceveranno mai il materiale che aspettavano, però forse riusciranno a capire se i soldi già spesi (il pagamento a Metaxia doveva essere anticipato) potrebbero in qualche modo tornare nelle loro tasche.


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