Non profit
La Toscana mette su case sostenibili
In provincia di Lucca parte la sperimentazione
Stop ai solventi chimici e agli isolanti termici sintetici. Basta, soprattutto, con il cemento e i mattoni. La Toscana volta pagina e inaugura a Capannori un nuovo capitolo dell’edilizia residenziale pubblica. Inizia l’era delle case sostenibili, rispettose dell’ambiente e pensate per favorire il risparmio energetico. Le case popolari, per dirla con una battuta, col parquet.
Nel comune rurale, un arcipelago di quaranta frazioni a due passi da Lucca, è stato realizzato il primo progetto pilota di immobile fabbricato secondo i criteri della bioarchitettura. L’edificio, una villetta a schiera color arancione, ospiterà cinque nuclei familiari suddivisi in due alloggi laterali a piano terra e tre appartamenti centrali disposti su due livelli, con zona giorno a piano terra e zona notte al primo piano. Il materiale principe è il legno. La casa è stata infatti costruita con una struttura portante di pannelli, utilizzati sia per i solai che per le pareti, assemblati meccanicamente. Una tecnica, questa, che elimina le sostanze nocive e inquinanti come, appunto, i solventi chimici o gli isolanti termici sintetici. Largo dunque a componenti innovativi come gli strati multipli di pannelli isolanti in lana di roccia, il legno mineralizzato e la fibra vegetale di canapa per il rivestimento delle pareti portanti esterne. Le superfici verticali esterne, come quelle interne, sono state tuttavia regolarmente intonacate e pitturate. Gres ceramico nella zona giorno e parquet sono invece i materiali utilizzati per le parti orizzontali, i pavimenti. Elementi, tutti questi, a basso fabbisogno energetico.
Grazie alle alte prestazioni l’edificio è collocato in classe di isolamento termico A. «Questo significa che il consumo di energia per metro quadro è di circa un sesto rispetto ad una costruzione normale», ha commentato l’assessore regionale al Welfare e alle Politiche per la casa, Salvatore Allocca (nella foto). Non è da meno la parte impiantistica. L’immobile può contare su una dotazione idro-termo-sanitaria centralizzata che sfrutta pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria. Sotto traccia, inoltre, è stato realizzato un impianto di riscaldamento radiante a pavimento di tipo geotermico con pompa di calore.
L’edificio, finanziato con 900mila euro provenienti da fondi regionali e nazionali (ma aggiudicato per poco meno di 700mila euro), non resterà un fiore nel deserto. La Regione conta di replicare l’esperienza di Capannori a Firenze. Nel capoluogo sarà realizzata una palazzina a sei piani. Anche perché, spiega Allocca, i tempi di costruzione delle abitazioni sostenibili sono la metà di quelle tradizionali.
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