Salute

La Toscana in trincea contro l’Aids in Sud Africa

Firmato l’accordo di partnership con il Mandela Children’s Fund

di Redazione

Si chiama Goelama ed è una parola in lingua Tswana che sta a significare l?impegno per far crescere e proteggere bambini e ragazzi in alcune delle zone più povere e degradate del Sud Africa, dove la percentuale di sieropositivi e contagiati da Aids è, secondo i dati dell?Unaids, la più alta del mondo.

E? l?accordo di partenariato che è stato siglato oggi fra la Regione Toscana e il Nelson Mandela Children?s Fund, la fondazione creata da Nelson Mandela, che si occupa in particolar modo dei ragazzi, che vivono in condizioni di povertà estrema – spesso sono capifamiglia perché orfani di entrambi i genitori – nelle zone rurali e nelle periferie urbane degradate del Sud Africa.

Si tratta di un programma di cooperazione che avrà la durata di 3 anni per un importo complessivo di 1 milione e 300 mila euro.

I protagonisti del progetto saranno in particolare i sanitari, medici e personale infermieristico, dell?ospedale pediatrico Meyer di Firenze che metteranno a disposizione la loro esperienza e la conoscenza delle più attuali tecniche di prevenzione e delle terapie retrovirali combinate per contrastare la progressione dell?Aids fra i ragazzi del Sud Africa.

Nel mondo occidentale infatti, grazie all?uso dei più moderni farmaci antiretrovirali e alle strategie di prevenzione, in particolare nella trasmissione dell?infezione da madre a figlio, l?Hiv pediatrica è oggi una patologia che è possibile controllare e il tasso di trsmissione da madre a figlio è stato abbattuto, passando dal 20% al 2%.

Fra gli obiettivi prioritari di */Goleama/*/ /c?è dunque quello di supportare e rinforzare le strutture sanitarie di riferimento in una delle zone dove la percentuale di contagio da Hiv è fra le più alte nel mondo.

In Sud Africa, paese nel quale vive una popolazione di 44,8 milioni di abitanti, il tasso di mortalità infantile è di 61,2 morti ogni mille bambini nativi vivi, mentre la popolazione che vive sotto la soglia di povertà raggiunge punte dell?80%. Il Paese conta almeno 800 mila orfani a causa dell?Aids, mentre si calcola che nella popolazione vi siano oltre 5 milioni di sieropositivi.

Sono numeri drammatici ? osserva l?assessore alla cooperazione internazionale, perdono e riconciliazione fra i popoli della Regione Toscana, *Massimo Toschi* ? di fronte ai quali è doveroso e urgente impegnarsi insieme al Nelson Mandela Children?s Fund per un programma di partenariato a largo raggio. In quelle realtà, così povere e degradate, l?impatto umano e socioeconomico del virus è devastante. Le ripercussioni negative hanno un impatto drammatico sulle fasce che già sono le più svantaggiate, come le donne, i bambini, i disoccupati e i poveri in genere, minando ulteriormente e gravemente le strutture familiari e sociali della popolazione e rischiando di compromettere ogni possibilità di crescita e di riscatto.

Oltre ad un importante stanziamento di risorse, l?accordo che andiamo a firmare ? sottolinea Toschi ? prevede perciò una fondamentale opera di supporto e di formazione nei confronti delle famiglie e delle comunità locali, e delle stesse istituzioni, comprese quelle del servizio sanitario, che vedrà impegnati in Sudafrica i medici e il personale infermieristico dell?ospedale Meyer e delle altre strutture d?eccellenza toscane, nella prevenzione e nella cura dell?Aids.

Il progetto agisce sue due direttrici principali. La prima è data dalla messa in rete di esperienze e modelli diversificati di intervento per la lotta all?Aids.

La seconda riguarda la formazione del personale medico e infermieristico che potrà avvalersi dell?interscambio e favorire la reciproca crescita degli operatori toscani e sudafricani. I percorsi formativi mirano ad aumentare la capacità di gestione complessiva dell?infezione Hiv/Aids e a favorire la capacità di dialogo e di operatività nell?ambito della prevenzione dei medici e degli infermieri, come facilitatori sociali e portatori di buone pratiche.

In entrambe le aree di intervento il Meyer, che è ?Centro di riferimento regionale per la prevenzione e cura dei bambini affetti da Hiv, riveste un ruolo di partner strategico, con i suoi 22 anni di esperienza nell?assistenza ai bambini affetti da questa patologia, nella prevenzione della tramissione del virus dalla madre al figlio, nella formazione e nella ricerca in campo epidemiologico, immunologico e clinico (è infatti centro di coordinamento del Registro italiano per l?infezione da Hiv in pediatria) e rappresenta uno dei primi 5 centri italiani per esperienza e caistisca in campo di Aids pediatrico. Inoltre il Meyer vanta già esperienze specifiche in Eritrea e Libia per la cura dei bambini affetti da Hiv e per la formazione di personale sanitario locale.

Il progetto */Goelama/* si inserisce nella linea di cooperazione internazionale già inziata fra la Regione Toscana e il Nelson Mandela Children?s Fund in collaborazione con l?Unops, l?agenzia dell?Onu incaricata di promuovere i progetti per lo sviluppo umano, e la Coop fin dal 2002 con il progetto ?Salva un bambino, aiuta l?Africa? che grazie ad un finanziamento di 500 mila euro ha già permesso di ?adottare? 500 bambini accollandosi le spese per le cure sanitarie, l?alimentazione e l?educazione, ma soprattutto di creare una rete di supporto e di solidarietà che ha coinvolto le comunità locali restituendo loro, nuovamente, un futuro.


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