Non profit

La top ten delle imposte più odiate

Ai primi tre posti Tarsu, bollo auto e Iva

di Redazione

Sono, nell’ordine, la Tarsu, la tassa di possesso auto, l’Iva, l’accise su benzina, energia elettrica e metano, il canone Rai e quello per la depurazione acque reflue. Seguono poi Irap, Ici, ticket sanitari e imposte sui redditi

È  la nuova top ten delle imposte più odiate dagli Italiani. Lo studio è stato condotto da Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, attraverso Lo Sportello del Contribuente, su un campione casuale di cittadini maggiorenni residenti in Italia, intervistati all’atto della presentazione della dichiarazione dei redditi.

Come si evidenzia nella classifica, le tasse più invise agli Italiani sono le imposte indirette che si pagano senza tener conto del reddito pro capite.

Se, infatti, sembra logico da parte del cittadino partecipare al prelievo fiscale collettivo in maniera progressiva rispetto al reddito percepito durante l’anno, non sembra altrettanto accettabile vedersi tassare ripetutamente in base ai consumi. Tale imposizione colpisce il cittadino senza tener contro della propria capacità contributiva in dispregio al dettato costituzionale.

Infatti, paradossalmente, le imposte indirette incidono maggiormente sulle famiglie più povere anziché su quelle più benestanti.

In alcuni casi, poi, addirittura si assiste ad una doppia imposizione indiretta come nel caso dell’applicazione dell’IVA sulle accise presente sull’acquisto di carburante o nel consumo di energia elettrica.

Solo 1 cittadino su 5 capisce perché paga le tasse. 4 su 5 si considerano sudditi di una amministrazione finanziaria troppo burocratizzata che molto spesso viola i diritti dei contribuenti.

Ciò che incentiva maggiormente l’evasione fiscale, che nei primo semestre del 2010 è cresciuta del 7,4% raggiungendo – considerando anche l’evasione derivante dall’economia criminale – la cifra astronomica di 163 miliardi di euro all’anno, è l’inefficienza della pubblica amministrazione, con la scarsa qualità dei servizi offerti, le numerose violazioni allo statuto dei diritti del contribuente, i mancati rimborsi fiscali, il fisco lunare e l’inefficacia delle esattorie che rendono superfluo la gran parte del lavoro fatto nella lotta all’evasione fiscale. Ogni anno gli enti impositori, tramite le esattorie, riscuotono meno del 10% di quanto accertato.

Dallo studio emerge anche l’Italia ha il tasso di evasione più alto in Europa: su 100 euro di reddito dichiarato sfuggono al fisco ben 52,4 euro.

Perché si evade? Dall’indagine condotta da Contribuenti.it è emerso che il 43% dei cittadini evade per l’insoddisfazione verso i servizi pubblici erogati dallo stato ed il mancato rispetto dei diritti dei contribuenti, per il 39% per la complessità delle norme (fisco lunare) o ignoranza delle stesse e solo il 18% per la scarsità dei controlli o perché manca la cultura della legalità.

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