Famiglia
La terza età sarà la prima
Una rete di servizi, più assistenza domiciliare,nuovi interventi sociali e legislativi per chi ha più di 65 anni. Qualche idea dalle associazioni e dal governo per lAnno internazionale.
di Marco Piazza
Sempre più e sempre più attivi, nonostante lo Stato non li aiuti affatto (ma prometta di farlo). Gli anziani in Italia sono ormai un ?partito? potentissimo. Basti pensare che un cittadino su quattro, da noi, ha più di sessant?anni. Che gli over 65 (16%) sono ormai più degli under 15 (15%) e che tali dati sono destinati rapidamente ad aumentare. Ma i nonni italiani non si accontentano di crescere numericamente e cominciano a recitare ruoli da protagonisti nella società.
Lo sa bene la ministra della Solidarietà, Livia Turco, segue con attenzione questo fenomeno. E nel presentare il 1999 come l?Anno internazionale dell?anziano ha fatto esplicito riferimento all?«anziano come risorsa: una miniera di affetti, di capacità, di saperi e di esperienza da cui la società e le istituzioni devono attingere per mighorarsi». Belle parole, alle quali la ministra ha fatto seguire alcuni impegni concreti. Ha parlato innanzitutto della necessità di sbloccare l?iter della legge quadro sull?assistenza, presentata dal governo a maggio ?97 e ancora ferma a Montecitorio. «Va approvata subito», ha detto, «anche perché quella vigente risale al governo Crispi (1890) e attualmente in Italia solo il 10% della spesa sociale è destinato ai servizi alla persona, mentre la spesa privata per l?assistenza è di 10 mila miliardi ogni anno. È indispensabile», ha continuato la ministra, «istituire una rete di servizi che permetta alle persone anziane di rimanere nelle loro case».
Qualche altro numero suffraga questa tesi: un giorno in ospedale costa alla collettività 1 milione, un giorno in clinica 400 mila lire (oltre a quelle pagate dal cittadino), mentre un giorno di assistenza domiciliare costa soltanto 200 mila lire. In attesa che il Parlamento si muova, la ministra ha lanciato un nuovo progetto legislativo (ancora da fare): una legge per la promozione ed il sostegno alla persona anziana, che solleciti gli enti locali, di concerto con le associazioni del Terzo settore, a promuovere azioni positive, svolte dagli anziani e rivolte alla collettività. Va in questa direzione anche la ?Fiera delle buone pratiche?, organizzata dal ministero della Solidarietà, che si svolgerà a Catania a fine settembre. Per spiegare nel concreto cosa siano le ?buone pratiche?, sono stati portati alcuni esempi: anziani che ?adottano? una scuola, che offrono ospitalità agli universitari in cambio di compagnia o che danno la loro disponibilità attraverso le banche del tempo. Tutte esperienze, queste, che da tempo vengono messe in atto dalle associazioni di volontariato.Tra queste una delle più importanti è sicuramente l?Auser, che conta 160 mila associati e 1200 sedi e che quest?anno festeggia il decennale Per l?anno dell?anziano l?associazione ha in programma una serie di eventi: un convegno a Roma su ?il ruolo degli anziani nei servizi alla persona?, un seminario nazionale sul Filo d?Argento (il numero verde messo a disposizione per chi ha bisogno di sostegno psicologico: 167868116) e una fiera salone sulle tecnologie per gli anziani. Il clou sarà il 2 ottobre (Giornata mondiale degli anziani), in cui l?Auser organizza una manifestazione a Roma insieme all?Organizzazione mondiale della Sanità.
Italia in grigio
Rapporto giovani/anziani
Nel 1951:3:1
Nel 1991:1:1
Nel 2030:1:2,3
Over 65 nel 1996:9.450.000
Nel 2030:43% della popolazione attiva
Strutture per anziani:(dato 1994)
Strutture private:1.627 con 59.100 posti letto
Strutture pubbliche:1.144 con 70.363 posti letto
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