Cultura

La terra sotto stress

Le ansie e le angosce di gaia.E degli uomini che la popolano.

di Fulco Pratesi

Se si potesse creare un?immagine dello stato dell?uomo moderno, penso che questa dovrebbe raffigurare un uomo raggomitolato in se stesso, chiuso in un cubo di cemento, circondato, all?esterno, da mille minacce, ansie, angosce. Per il cittadino di Paesi ?ricchi? l?assedio è quello delle preoccupazioni per la sicurezza nelle città, dal timore dell?immigrazione, dalla paventata scomparsa delle materie prime che garantiscono un tenore di vita superiore al compatibile, dalle malattie tumorali e cardiocircolatorie in crescita, dall?inquinamento, dalla perdita del posto di lavoro e dalla caduta nella povertà. Per i popoli che nella povertà sono già adesso, le ?aggressioni? riguardano il timore delle carestie ricorrenti, della carenza di acqua, di malattie tremende come Aids, Ebola, malaria, delle guerre tribali e delle stragi etniche, delle alluvioni, dei governi tirannici. Alla base di questo assedio ci sono due cause: l?egoismo consumistico e avido dei Paesi sviluppati e la demografia incessante e incontrollata delle popolazioni non ancora giunte a un livello di vita soddisfacente. Condimento di queste due cause, odi religiosi, spinte indipendentiste e scissioniste, globalizzazione dei mercati basata solo su interessi economici, declino della democrazia vera, scavalcata dai disegni planetari di organismi che sfuggono ai controlli delle popolazioni interessate. In mezzo a questa morsa mortale c?è quel mirabile grumo di vita rappresentato dal Pianeta Terra. Vilipesa nei suoi ecosistemi, aggredita nella sua esilissima atmosfera, saccheggiata nel suo minuscolo patrimonio di acque dolci, alterata e degradata nel clima, rapinata nella biodiversità, Gaia resiste a fatica. E solo difendendo quanto essa ha messo a nostra disposizione, amministrando con saggezza le sue risorse, mettendo un freno alle avidità e agli egoismi, alle incoscienze e ai dissidi si potrà sperare di arrestarne il degrado, restituendo sicurezza a coloro che su questa palla di rocce e acqua vivono e che hanno diritto a respirare aria buona, bere acqua potabile, mangiare le calorie necessarie, allevare i propri figli senza vederli morire di fame e di malattie, a godere di un ambiente sano e, perché no, bello come quello che il Padreterno ci ha dato. presidente WWF Italia (f.pratesi@wwf.it)


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