Welfare

La terra è bassa, ma dà lavoro (anche con la crisi)

Dati record e in controtendenza nel settore agricolo: più imprese (soprattutto giovani), più assunzioni, crescita a due cifre. Che la ripresa parta dai campi? La Coldiretti ne è sicura: "Agricoltura settore strategico per la ripresa"

di Gabriella Meroni

 
In un panorama desolante fatto di disoccupazione record e aziende che chiudono, c'è un settore in Italia che brilla per una crescita record delle assunzioni e nascita di nuove imprese: è l'agricoltura. Gli ultimi dati Coldiretti parlano infatti di “un aumento rilevante” nel numero di lavoratori dipendenti con un record del +5,6% nel secondo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 
Il trend positivo dell’agricoltura – sottolinea la Coldiretti – è il risultato di una crescita senza precedenti del 27,6% al nord e del 28,6% al centro, mentre si registra un calo nel sud Italia (- 8,3). Si stima peraltro – precisa la Coldiretti – che abbia meno di 40 anni 1 lavoratore dipendente su 4 assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani e immigrati. Un segnale incoraggiante per battere la disoccupazione viene anche – continua la Coldiretti – dall’aumento del numero di imprese agricole condotte da giovani under 35, che nel secondo trimestre sono salite a 48.620 unità con un aumento del 2,6 % rispetto al trimestre precedente. 
Un dato, questo, che unito all'aumento record del 12% delle nuove  iscrizioni agli istituti agrari per l’anno che sta per iniziare, fa dire alla responsabile di Giovani Impresa Coldiretti Maria Letizia Gardoni che “il ritorno dei giovani all’agricoltura non significa solo più occupazione, ma anche maggiore dinamicità ed efficienza in un settore strategico per il rilancio dell’economia. Non è un caso che circa il 70% di queste imprese – conclude la delegata dei giovani Coldiretti – opera in attività innovative e multifunzionali: dall’agriturismo alle fattorie sociali e didattiche, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e cosmetici”.


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