Mondo

La teenager che combatte l’Islamofobia invitando a cena gli sconosciuti

Vive a Palo Alto in California Yusra Rafeeqi, la quindicenne che, insieme ai genitori, dopo aver assistito ad episodi razzisti nei confronti dei propri famigliari, ha deciso di contrastare violenza e pregiudizi, aprendo le porte di casa e invitando a cena gli sconosciuti, perché vedano da vicino come vive una famiglia musulmana

di Ottavia Spaggiari

Se non parli con gli sconosciuti ne sarai sempre circondato. Deve essere stato più o meno questo il pensiero che ha spinto la quindicenne americana Yusra Rafeeqi a combattere l’Islamofobia, aprendo le porte agli sconosciuti e invitandoli a cena. Un’iniziativa lanciata durante la campagna per le Presidenziali. “Quello che sarebbe diventato il nostro Presidente condivideva idee negative e ignoranti sulle minoranze, in particolare sui musulmani, e mi ha sorpreso vedere il consenso che una persona così ha raccolto.” Ha spiegato Yusra Rafeeqi a A+, raccontando poi di aver vissuto sulla propria pelle momenti di tensione, come quella volta che una macchina aveva accostato, mentre camminava con sua madre (che indossava il velo), “il conducente ha abbassato il finestrino e ci ha urlato ‘Heil Hitler,’ spaventandoci moltissimo”. Un episodio che, nella pur progressista California, (Rafeeqi vive a Palo Alto), non è rimasto un caso isolato. “Un giorno mia sorella ha portato al parco la sua bimba di un anno ed è stata avvicinata da un gruppo di uomini che hanno iniziato ad urlarle che era una terrorista e che sua figlia sarebbe diventata una militante dell’Isis. Queste cose mi hanno fatto arrabbiare molto e mi hanno spinto a cercare di cambiare la percezione che gli americani hanno dei musulmani.”

Proprio la convinzione che ci fosse questa mancanza di fiducia dietro i sentimenti anti-islamici ha spinto Yusra a decidere di lanciare “Dine with a Muslim family”, letteralmente “Cena con una famiglia musulmana”, un invito condiviso su un gruppo Facebook ma anche nel mondo tridimensionale, con Yusra e il padre che hanno indossato i cartelli all’angolo della strada.

La prima cena è stata il 5 Maggio, con due ventitreenni dell’Indiana, fondatori di Explore Kindness, una non profit che si occupa di mappare le iniziative per il bene comune lanciate dai semplici cittadini, due ospiti già parecchio illuminati, sarà invece più difficile intercettare chi è già adagiato suo propri pregiudizi da tempo, ma Yusra dice di non avere fretta: “Ho in programma di continuare ad organizzare delle cene fino a quando ne avrò la possibilità, almeno fino all’università.” L’iniziativa ha già ottenuto una copertura mediatica di tutto rispetto e anche la Chief Operating Officer di Facebook, Sheryl Sandberg, seguita da quasi due milioni di persone ha condiviso l’iniziativa, dicendosi “molto orgogliosa di questa giovane donna”.

“Le persone non ci conoscono, non sanno cosa sia realmente l’Islam. Vedono queste cose sui musulmani e i terroristi e pensano che siamo persone terribili. Le persone dovrebbero iniziare a conoscere i musulmani. Le persone dovrebbero approfondire la conoscenza dei musulmani americani e di come siamo parte della comunità”.

Foto: Facebook

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.