Cultura
La svolta sociale del G9 dei cuochi
Sono il top mondiale del gusto, e hanno deciso di impegnarsi per portare la sostenibilità in cucina
di Redazione
È il G9 degli chef. E da Lima, dove è in corso la fiera enogastronomica Mistura, il Basque Culinary Center ha scritto una lettera aperta ai cuochi di domani, dove si incrociano temi sociali e geopolitici. I firmatari sono Michel Bras, Massimo Bottura, Gaston Acurio, Yukio Hattori, Ferran Adrià, Heston Blumenthal, Alex Atala, Juan Mari Arzak, René Redzepi e Dan Barber. E siccome la cucina è "ricerca della felicità", gli chef sognano "un futuro in cui lo chef si impegna nel sociale".
La cucina come ricerca della felicità
Ecco la premessa: «Riteniamo che la cucina non è solo una risposta al bisogno fondamentale dell'uomo di nutrirsi, ma è anche la ricerca della felicità. La cucina è un potente strumento di trasformazione che, attraverso lo sforzo congiunto con i produttori e i consumatori, può cambiare il modo stesso di alimentarsi. E’ per questo che sogniamo un futuro in cui lo chef si impegna nel sociale, in maniera consapevole e responsabile, per dare il suo contributo per arrivare a una società giusta e sostenibile».
Ed ecco in sitensi i sette puntidella lettera.
Natura
1. Il nostro lavoro dipende dai doni che la natura ci fa. Tutti noi abbiamo la responsabilità di conoscere e proteggere l’ambiente, di usare la nostra cucina e la nostra voce come uno strumento per il recupero di varietà che sono patrimonio storico e ora in via di estinzione così come di promuovere nuove specie. In questo modo possiamo contribuire a proteggere la biodiversità della Terra
2. Siamo tutti, in altre parole, parte di un sistema ecologico. Per garantire che questa ecologia sia la più sana possibile, dobbiamo incoraggiare e praticare, sia nei campi sia nelle cucine, produzioni sostenibili.
Società
3. Come chef, noi siamo il prodotto della nostra cultura. Ognuno di noi è erede di un patrimonio di sapori, di modi di stare a tavola e tecniche di cottura. Ma con il nostro lavoro possiamo anche diventare dei ponti tra culture diverse.
4. Pratichiamo una professione che ha il potere di influenzare lo sviluppo socio-economico degli altri. Possiamo avere un impatto economico significativo, favorendo l'esportazione della nostra cultura culinaria e stimolando l’altrui interesse. Allo stesso tempo, collaborando con i produttori locali e applicando loro favorevoli condizioni economiche, siamo in grado di generare ricchezza a livello locale, rafforzando finanziariamente le nostre comunità.
Conoscenza
5. Abbiamo un'opportunità unica per trasmettere le nostre conoscenze al pubblico, aiutando ad esempio i nostri clienti a prediligere i migliori metodi di cottura e a fare le scelte alimentari migliori per la loro salute attraverso il cibo che mangiano.
6. Attraverso la nostra professione, abbiamo l'opportunità di generare nuove conoscenze, e proprio come abbiamo tratto beneficio dall'insegnamento degli altri, abbiamo a nostra volta la responsabilità di condividere tutto quanto abbiamo appreso.
Valori
7. Cucinare oggi è un campo in continua evoluzione, che comprende molte discipline diverse. Per questo motivo, per svolgere le nostre ricerche e realizzare i nostri sogni è importanti riempirli di autenticità, umiltà e, soprattutto, passione. In definitiva, siamo tutti guidati dalla nostra etica e dai nostri valori.
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