Non profit

La sussidiarietà? È a Rimini

Livia Turco firma la petizione a favore dei corpi intermedi, giunta a quota 500 mila. La sussidiarietà spacca il governo? Vittadini promuove Berlinguer e Bersani e boccia Bindi e Veltroni.

di Redazione

Più società fa bene allo Stato. Questo il sottotitolo del Meeting di Rimini, che invece come titolo vero e proprio ha scelto ?La vita non è sogno?. Ma la sussidiarietà è un sogno?, potremmo chiederci. Proviamo a ripercorrere le varie giornate della manifestazione riminese, per vedere con quante facce questo importante principio si è presentato all?attenzione dei partecipanti e dei mass media. Di sicuro gli spunti non sono mancati.
Domenica 23 agosto, apertura dei lavori: «Accanto a un?Europa-sogno c?è un?Italia-incubo» attacca il presidente della Compagnia delle opere, il professor Giorgio Vittadini. «Che non sa dare risposte concrete ai tanti bisogni da cui è afflitta. Per questo chiediamo più spazio ai corpi intermedi della società». Ma a Vittadini risponde subito il rettore dell?università di Bologna, Fabio Roversi Monaco: «La sussidiarietà è una parola ambigua, venuta di moda dopo Maastricht per mediare alle varie tendenze presenti in Europa nella gestione dei rapporti tra Stato e enti locali». Intanto, si annuncia che la petizione a sostegno della sussidiarietà, promossa da oltre 200 organizzazioni italiane, tra cui ?Vita? e il Forum del Terzo settore, ha raggiunto il mezzo milione di firme.
Due giorni dopo, il 25 agosto, è la volta del professor Stefano Zamagni, l?economista esperto di non profit. Che promuove la sussidiarietà, e per farlo ricorda Giorgio La Pira: «Anche La Pira sostenne il principio di sussidiarietà come forma di intervento della società civile per garantire a tutti il lavoro» ha spiegato il padre della legge sulle Onlus. «Ma purtroppo la Costituzione non ne ha tenuto conto». E pensare che secondo Giorgio Lisi, consigliere regionale dell?Emilia Romagna intervenuto il 26 agosto, proprio la legge 460 potrebbe realizzare concretamente la sussidiarietà «dando la possibilità agli enti locali di esentare totalmente o parzialmente le associazioni non profit dai tributi di propria competenza». Peccato che l?Emilia Romagna, per bocca dell?assessore al Bilancio, non ne abbia manifestato l?intenzione, secondo l?amaro commento dello stesso Lisi. Di sussidiarietà ha poi parlato a Rimini anche Tom Benetollo dell?Arci, manifestando soddisfazione per i risultati della petizione. Che, a sorpresa, è stata firmata dalla ministra Livia Turco, subito messa in croce dai giornalisti presenti che l?hanno accusata di fare il gioco del Polo.
«Macché. Livia Turco rappresenta quella parte della maggioranza favorevole alla sussidiarietà» chiosa per noi Giorgio Vittadini. «Il governo su questo punto è spaccato in due: da una parte molti diessini, favorevoli alla socialdemocrazia, dall?altra alcuni popolari e Rifondazione. È una contraddizione lacerante che qui al Meeting è esplosa. Ne siamo contenti, ci mancherebbe altro, anzi speriamo che le divisioni si approfondiscano sempre più. Secondo me il governo potrebbe spaccarsi più facilmente sulla sussidiarietà che sulle questioni militari».
Lei ha parlato di un Ulivo ?bulgaro? e di uno che dialoga. Chi altri mette tra i ?buoni? e chi tra i cattivi? «Berlinguer e Bersani sono persone con cui si può ragionare» risponde Vittadini. «Mentre la Bindi è la tipica esponente di un furore giacobino, statalista, lontanissimo da noi. E poi tra i cattivi ci metto anche Veltroni, che non ha voluto ricevere i responsabili del Meeting e non ci ha dato una lira di finanziamento statale…» Come, scusi, ma non avevate detto ?più società e meno stato?? «Che c?entra, questa è una manifestazione culturale che i fondi governativi li ha sempre presi, tranne quest?anno. A noi sembra una scelta dettata da motivi politici».

La campagna

Promotore

?Vita?, Forum del Terzo settore, CdO

Obiettivo

Raccogliere firme a favore del principio di
sussidiarietà, che sancisce la preminenza dei
corpi intermedi della società sullo Stato

Hanno aderito

Oltre 200 organizzazioni

Come aderire

Per avere informazioni sulla raccolta di firme,
contattare il Forum del Terzo settore
(06/69799645) o la CdO (02/3315051)

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