Formazione

La sua non è un’ideologia

L'imprenditore sociale - il punto di vista controcorrente di Johnny Dotti

di Francesco Maggio

«Auguriamoci che questo Nobel si riveli presto un pretesto per scrivere un testo e costruire un contesto». Ricorre a un gioco di parole Johnny Dotti, presidente del consorzio Cgm, per commentare la notizia del riconoscimento assegnato a Yunus. «Anche se», afferma, «gli sarebbe stato vestito addosso meglio il Nobel per l?economia».

Vita: Perché?
Johnny Dotti: Perché, per via dell?attuale impianto culturale che contraddistingue i giurati di Stoccolma, il Nobel per la pace è un segno minus, è una diminuzione, non un vero riconoscimento. Se guardassimo ad esso dal punto di vista teorico, allora sì che rileveremmo una straordinaria sintonia tra pace ed economia. Lo ricordo spesso, economia deriva dal greco, è il nomos dell?oikos, cioè è l?ordine delle cose. Figuriamoci se la pace non è un modo di intendere l?ordine delle cose. Il problema è che questa ?sintonia? non viene colta nelle dinamiche gerarchiche dei Nobel. Il Nobel per la pace viene assegnato, tendenzialmente, a persone di buona volontà che fanno cose egregie senza però incidere realmente nei processi di lungo periodo. I Nobel per l?economia, al contrario, sono dati a coloro che hanno una capacità di incidenza nel lungo periodo.

Vita: Che tipo di incidenza hanno avuto, a suo avviso, le pratiche di microcredito introdotte da Yunus?
Dotti: Hanno raccontato di una relazione. Il credito prima di essere una tecnica finanziaria è una relazione che produce valore. Yunus ha avuto un duplice grande merito: ha individuato soggetti capaci di relazione e di fiducia nel lungo periodo, cioè le donne e il villaggio; ha posto ?a monte? l?accento sulla questione dell?accesso al credito. L?accesso al credito in Occidente è una sorta di ideologia, si ritiene che se tu costruisci una serie di prodotti e fai un certo tipo di marketing allora si allarga il meccanismo del credito. Questo succede a valle e non a monte. A monte il problema è individuare i soggetti capaci di relazione, di fiducia. È questo ciò che allarga l?accessibilità del credito. Poi, naturalmente, anche per il microcredito si corre il rischio dell?ideologia.

Vita: Cioè?
Dotti: Ho visto applicazioni di microcredito selvaggio assolutamente inutili, anzi controproducenti, per esempio in Sud America. Se fai microcredito in un barrios di Bogotà dove hai un tasso demografico di presenze di alcune centinaia di migliaia di persone per chilometro quadrato, tu alimenti la ?discoesione? sociale. Lì il microcredito va concesso non a singoli ma a gruppi di persone. Se però la Banca mondiale, constatando che il microcredito funziona in Pakistan riproduce ovunque lo stesso modello, ecco che alimenta l?ideologia. In Pakistan il microcredito ha funzionato individualmente per due ragioni: l?esistenza del villaggio, contraddistinto da una socialità di fondo; la presenza di donne sfruttate in una catena del valore che le vedeva vendere sottocosto i propri prodotti a catene multinazionali. Qualsiasi invenzione non è buona o cattiva in sé, ma dipende da come la si contestualizza.

Vita: Quindi anche un Nobel per la pace va contestualizzato?
Dotti: La pace oggi è concepita o in maniera molto privatistica o in maniera molto ideologica, la cosiddetta bandiera. Non è invece collegata all?economia. La pace è invece un modo di intendere le relazioni umane che ha a che fare con l?economia perché l?economia è un modo di strutturare le relazioni umane.

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