Economia
La storia di Sterling Ball, guru delle nuove tecnologie grazie a un processo
Il caso della Ernie Ball Inc., open source company grazie a Red Hat Linux.
Sterling Ball, e chi è costui? Beh, per gli appassionati di musica e i chitarristi in particolare è una vera personalità. Figlio di Ernie Ball è il ceo, il capo insomma, della Ernie Ball Inc. (Ernie Ball), leader mondiale nella commercializzazione di corde per chitarre, nonché intimo amico di chitarristi come Eric Clepton e Keith Richard.
Un giorno, nel lontano 2000, la Ernie Ball Inc. dovette pagare la bellezza di 100mila dollari alla Business Software Alliance la quale, grazie a un programma per la protezione delle licenze software chiamato Nail Your Boss (Inchioda il tuo boss), aveva portato in giudizio la Ernie Ball per possesso di software illegale. Non solo. La stessa BSA aveva in seguito utilizzato il caso come monito per altre ditte in una pubblicità televisiva. Bene, Ball perse le staffe, pagò, ma ordinò ai suoi uffici tecnici di eliminare tutti i software proprietari di lì a sei mesi: voleva una soluzione alternativa. E sei mesi dopo la Ernie Ball Inc. era diventata una open source company grazie a una distribuzione Red Hat Linux, modificata secondo le proprie esigenze, registrando così un risparmio secco di 80mila dollari sulle licenze.
Morale: a tre anni di distanza Ball passa per essere un guru delle nuove tecnologie solo perché è passato all?open source. E lo confessa apertamente in un?intervista-sfogo raccolta da Technology news and business di questi giorni. Certo, non è stato tutto rose e fiori e l?intervista induce a qualche perplessità. Inoltre, malgrado la brutalità giudiziaria di cui si è sentito vittima Ball, va aggiunto: può non piacere il software proprietario, ma in linea di principio i patti sono patti, e le licenze bisogna averle. Tuttavia il messaggio è chiaro, anche se duplice: “Sono grato che non abbiano cercato di riprendermi come cliente”, conclude Ball “e li ringrazio ogni giorno per avermi fatto aprire gli occhi e risparmiare ogni giorno così tanti soldi. Così, grazie Microsoft”.
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