Sostenibilità

La stabilità dopo l’euforia

Commercio equo: dopo il boom dei primi anni 2000, il consumo critico "vive una fase di crescita sana", dice il presidente Giorgio Dal Fiume. Il 10 e l'11 giugno l'assemblea di Ctm Altromercato

di Christian Benna

Un piano d?azione per promuovere il consumo critico e l?economia solidale, abbracciare nuovi partner europei ed extraeuropei, e approfondire la bozza di legge sul riconoscimento del commercio equo. Questo è l?ordine del giorno dell?assemblea di Ctm Altromercato, il consorzio delle Botteghe del Mondo che tra sabato 10 e domenica 11 giugno al Centro Carraro di Verona riunisce i suoi soci per continuare a gettare ponti di collaborazione tra Nord e Sud del mondo. Gli ?stati generali? a rapporto, ma non per decidere tutto e subito. Questa è solo la prima tappa di un dialogo, ispirato alla massima concertazione possibile, che vedrà in porto eventuali delibere solo a giugno 2007. Prudenza e collegialità sono chiamate ad affrontare sfide del futuro che appaiono tutt?altro che agevoli.

Dopo il boom degli scorsi anni – un?onda quasi incontrollabile – l?equo solidale ha ripreso a viaggiare a ritmi ?più sostenibili?. «Una crescita stabile e perciò sana», spiega Giorgio Dal Fiume, presidente del consorzio Ctm Altromercato, «che ha messo da parte le impennate improvvise generate dall?euforia tipica dei primi anni del 2000. L?attuale andamento ci permette di riflettere sull?evoluzione di Altromercato». E precisa: «Oggi ci sono botteghe che vanno a gonfie vele e che si espandono nelle città e in zone prestigiose, mentre tante altre faticano a svilupparsi».

Alla stazione Porta Garibaldi di Milano, il 16 giugno la coop Chico Mendes aprirà la prima bottega solidale per viaggiatori. Un sintomo di quanto sia radicato il successo del consumo critico in certe aree, ma che si scontra con la mancanze di presidi, anche solo di piccoli punti vendita, nel Sud d?Italia. «Persiste una debolezza strutturale di tante botteghe», dice Dal Fiume. «I principi di partecipazione sociale ci impongono di investire buona parte degli utili nella solidità economica per appianare certi squilibri».

Un altro fenomeno che viene discusso e analizzato nel corso dell?assemblea è il lento migrare di coop e associazioni nell?orbita di Altromercato verso la forma giuridica di cooperazione sociale di tipo A. Delle 130 organizzazioni di Ctm circa 40 hanno compiuto il salto. Intanto, per dare una mano ai soci del consorzio e a tutto l?universo del consumo critico, c?è in cantiere una legge che finalmente inquadrerà il commercio equo solidale. «Attualmente chiunque può aprire un negozio e fregiarsi del titolo solidale. Paradossalmente anche chi viola tutti i principi che uniscono il settore. Una situazione che certo può generare confusione. Ora tocca valutare insieme la proposta di legge», dice Dal Fiume.

Altro tema importante è la rete oltre confine. Ctm già lavora con 150 partner all?estero: produttori nel Sud mondo e anche organizzazioni non profit di Francia, Spagna, Portogallo e Malta. A breve entrerà nella famiglia di Altromercato anche una onlus greca. «Questo è un passo fondamentale che ufficializza la nostra dimensione europea».

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