Formazione

La Spagna sceglie. Il terzo settore dà i voti al leader. Zapatero frenato dalle barbabietole

"Per non perdere il voto degli agricoltori ha difeso il dumping europeo. Peccato...". Parla Ariane Arpa,la manager sociale più influente di Spagna.

di Carlotta Jesi

Promosso in cooperazione allo sviluppo ma rimandato in coerenza politica. Ariane Arpa, 43enne direttore generale di Intermón Oxfam, non ha dubbi: Zapatero ha varato importanti misure per il terzo settore, ma poteva fare di più. Arpa è la manager sociale più influente di Spagna: l?ong che dirige dal 2005 vanta un budget annuale di 70 milioni di euro e uno staff di 2mila persone, di cui il 75% volontari. Sono numeri impossibili da ignorare per un governo, e Ariane ne ha approfittato: due delle decisioni che hanno reso più popolare il leader del Psoe – il ritiro delle truppe dall?Iraq e la legge sul controllo delle esportazioni di armi che proibisce la vendita di munizioni a chiunque non sia un governo e vieta il commercio delle mine anti uomo – sono il frutto della lobby di Intermón Oxfam. Vittorie che non impediscono ad Ariane di tracciare un bilancio imparziale del governo socialista.
Vita: Quali gli atti più significativi del governo Zapatero?
Ariane Arpa: Il primo, e più simbolico: appena eletto, ha cambiato nome al ministero degli Esteri che oggi è il ministero degli Affari esteri e della cooperazione, creando una segreteria di Stato per la cooperazione e dotandola di un budget di 3 miliardi di euro. Circa lo 0,32% del Pil, e questo è un dato relativo al 2006. La stima per il 2007, su cui ancora non esistono dati ufficiali, parla di aiuto allo sviluppo pari allo 0,37%.
Vita: Il Partito popolare ha accusato Zapatero di contabilizzare nell?aiuto allo sviluppo anche la remissione del debito estero dei Paesi poveri…
Arpa: E ha ragione. Però si tratta di una remissione ben fatta, in cambio di spese per servizi essenziali da parte dei governi debitori. Il vero problema è un altro: nello 0,37% del Pil sono contabilizzati anche i crediti commerciali che Zapatero ha promesso di eliminare nella riforma della cooperazione varata lo scorso anno. Promessa che sostiene di non aver potuto mantenere per mancanza di tempo. Un altro importante segnale dato al terzo settore è il ?Plan Africa?: la cooperazione spagnola, storicamente focalizzata sui Paesi dell?America latina, oggi ha come priorità l?Africa. Un cambio di rotta che, tuttavia, non trova conferma in politica estera: Zapatero definisce l?Africa una priorità dell?aiuto allo sviluppo ma poi in sede di accordi commerciali con i Paesi dell?Africa, dei Caraibi e del Pacifico assume una delle posizioni più conservatrici d?Europa sui sussidi all?agricoltura.
Vita: È questo che intende per mancanza di coerenza politica?
Arpa: Non solo. Il partito socialista vincola l?aiuto allo sviluppo al controllo delle frontiere e al rimpatrio di clandestini.
Vita: Cosa poteva fare di più, Zapatero?
Arpa: Incentivare le donazioni al terzo settore: oggi lo 0,7% dell?imposta può essere donata alla Chiesa o a fini sociali, ma non alla cooperazione, e non direttamente: si dona a fini sociali, poi sceglie il governo.
Vita: In cosa l?ha delusa?
Arpa: Mary Robinson, già Commissario Onu per i diritti umani e presidente onorario di Oxfam International, mi chiese di accompagnarla da Zapatero per raccontargli il problema dei coltivatori di zucchero del Mozambico. Migliaia di persone schiacciate dal dumping. Il premier ascoltò attentamente e poi disse: va bene, ma devo parlarne con i coltivatori di barbabietola di Leon. Pensava a una manciata di suoi elettori…
Vita: Quali sono le sfide sociali del futuro governo?
Arpa: Con Amnesty e Greenpeace abbiamo individuato tre priorità: il cambiamento climatico, i diritti umani per rifugiati ed immigrati e una politica coerente di cooperazione e lotta alla povertà.

Per saperne di più:
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