Sostenibilità
La sostenibilità ambientale guiderà i francescani di Assisi
Firmato al ministero dell'ambiente, presente il ministro Gian Luca Galletti, l'accordo tra Custodia del Sacro Convento, Arpa Umbria e Sisifo per la promozione di un piano complessivo nella gestione del complesso monumentale, nonché del convento e dell'accoglienza dei pellegrini
di Redazione
«L’amore per l’ambiente, porta con sé valore e guadagno a più livelli: innanzitutto l’abbattimento dei costi e il rendimento dell’investimento (impiegare capitali per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale è il miglior investimento per l’uomo di oggi); poi il contributo concreto portato, attraverso la riduzione dell’impatto sull’ambiente, alla cura della casa comune che è la terra: infine il senso di coerenza e soddisfazione rispetto al manifesto originario dell’ecologia di Francesco rappresentato dal Cantico delle Creature, che ci ispira i valori fondamentali di pace e armonia tra noi e il creato. L’amore per l’ambiente aggiunge felicità all’esistenza umana», così padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi spiega l’origine del protocollo d’intesa con l’Arpa dell’Umbria (Agenzia regionale di protezione ambientale) e Sisifo – Sostenibilità e Resilienza firmato al ministero dell’Ambiente dalla Custodia Generale del Sacro Convento di Assisi. Un passo formale che sottolinea la continuità con le attività già avviate nonché la coerenza con i valori dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco.
La comunità religiosa del Sacro Convento di Assisi coltiva da sempre una spiccata sensibilità nei confronti delle azioni da avviare per la cura della casa comune. Per questo ha da tempo avviato un percorso di progressiva riduzione del proprio impatto ambientale, verso stili di vita e gestione del complesso monumentale più efficienti e sostenibili. Con la firma del protocollo di intesa si punta a rendere più organici gli interventi di miglioria nell’utilizzo delle risorse materiali ed energetiche attraverso le competenze dei due partner selezionati. Nello specifico ArpaUmbria, sotto la guida di Walter Ganapini, membro onorario dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, ha già avviato le analisi dei dati sui consumi energetici ed idrici, come le analisi dei flussi di materia riguardanti l’intero complesso.
«La Terra è un sistema finito, dotato di una capacità limitata di rigenerazione delle risorse e di assorbimento dei rifiuti e la vita di sistemi sociali ed ecologici è possibile solo riconoscendo e rispettando i vincoli posti dall’ambiente naturale» osserva Ganapini. «La scelta del Sacro Convento, sottintende la consapevolezza di una responsabilità condivisa. Ognuno deve sentirsi corresponsabile della esigenza di perseguire una sostenibilità fondata su equità intra- e inter-generazionale, orientata a migliorare il tenore di vita delle popolazioni più povere della Terra e delle generazioni future. Come Agenzia Regionale di Protezione Ambientale siamo davvero onorati di mettere a disposizione le nostre conoscenze per una comunità già punto di riferimento a livello mondiale».
«Più che un semplice progetto, quello iniziato ad Assisi è un vero e proprio cammino, un pellegrinaggio di conversione ecologica, che ha l’ambizione di evolversi con ulteriori soggetti fino a diventare un modello replicabile sia in altri complessi monumentali, sia in importanti strutture meta di pellegrinaggi, ma anche in diverse tipologie di comunità chiuse» osserva l’ad di Sisifo Giuseppe Lanzi.
Il piano di sostenibilità toccherà tutte attività del Convento, partendo dalla vita della comunità dei frati, per arrivare all’accoglienza dei pellegrini fino alle attività delle Basiliche di Assisi, allo scopo di identificare le migliori tecnologie e le più efficienti modalità operative di gestione con un basso impatto ambientale.
La comunità religiosa che custodisce la tomba di San Francesco, “esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità” (Laudato si’, 10), vuole essere a sua volta testimone di questa eredità carismatica del Poverello, il quale “ci propone di riconoscere la natura come uno splendido libro nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza e della sua bontà” (Laudato si’ 12): questo è il motivo per cui – spiega una nota, attraverso il supporto dei partner individuati, la comunità intende recepire e diffondere iniziative di sensibilizzazione rivolte ai pellegrini e all’opinione pubblica sui grandi temi ambientali del nostro tempo e farsi luogo iniziale di sperimentazione per un vademecum che possa essere da guida e ispirazione per luoghi e comunità analoghe che vorranno intraprendere un percorso di cura della casa comune.
In apertura foto di Dario Fusaro/Sintesi
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