Non profit

La società occupata

Caduta massi di Salvatore Pettinato

di Salvatore Pettinato

Come interpretare la tendenza al buonismo corporativo in auge nell?Amministrazione verso chi ha commesso illeciti interni? È una questione difficile, di cui molte valutazioni sono possibili. È per la pena di un povero ?compagno che ha sbagliato?? È menefreghismo totale oppure una reazione stanca al clima di nuova correttezza che si sbandiera e che non c?è? O forse tutte queste storie sono invenzione dei giornali, sia quando si scopre uno scandalo che quando ci si scandalizza perchè non si reagisce allo scandalo? Certamente è un fatto che di fronte a casi di corruzione dei funzionari fiscali, all?abitazione abusiva di case, al doppio lavoro vietato, alla falsa invalidità, pare non succeda niente e persino il ministro competente (Bassanini, Funzione pubblica) debba denunciare l?ennesimo muro di gomma: questo è accaduto quando, offerto lo strumento del part-time per regolarizzare il secondo lavoro, su 262.974 dipendenti pubblici solo l?1,56% ne ha fatto richiesta, con solo 6 procedure di licenziamento avviate per violazioni riscontrate. Ma dov?è il popolo di giustizialisti assetati di sanzioni anche per un ritardo di treno? La verità è che da noi si è bravissimi a costruire ipotesi di criminalizzazione sofisticate a livelli teorici. Quando però si tratta di sostenere con il nostro vicino la posizione di chi fa valere uno sbaglio, un reato persino, ecco che si ritorna tutti a essere comprensivi, magari in nome di chissà cosa di superiore. Forse perché il clima di comprensione totale e vicendevole è il più rassicurante anche per gli sbagli futuri di chi oggi non è stato scoperto e può divertirsi a giudicare, ecco una possibile verità. Oppure, perché si ha la radicata sensazione che l?eccesso di leggi e regolamenti da cui siamo governati ha reso meno assoluti sia il rispetto che la violazione delle norme. La questione è da sociologi, e non da legali. Certo, fa impressione vedere che manca del tutto la logica, non dico della punizione, ma almeno della differenziazione tra chi è a posto e chi no. Proprio nel lavoro pubblico, dove l?assenza di stipendi di mercato dovrebbe almeno in parte essere compensata da un senso di maggior lustro e prestigio, il ripetersi di questo ?perdonismo? a oltranza è cattivo maestro dei giovani funzionari e massimo nemico dell?affermazione di uno spirito di servizio e dedizione. Di questo passo l?Amministrazione rafforzerà sempre più le già presenti sembianze di una truppa straniera di occupazione che, con lingua, tradizioni, modi di fare diversi gestisce a suo tornaconto una succube cittadinanza occupata.


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