Politica

La sinistra pacifista minaccia di affossare il ddl sull’Afghanistan

Le richieste di modifiche riguardano la soppressione di Enduring Freedom e l'individuazione di una exit strategy anche per la missione Isaf.

di Redazione

A palazzo Marini si realizza una prima ‘saldatura’ tra alcuni dei i parlamentari delle due Camere critici con il ddl sull’Afghanistan. ”Non abbiamo discusso di come voteremo -ha detto al termine Salvatore Cannavo’ (Prc)- ma certo per come e’ fatto questo ddl, se resta cosi’, non lo voteremo. Intendiamo arrivare all’approvazione di una serie di emendamenti, in particolare di due che prevedano: la soppressione di ‘Enduring freedom’ e l’individuazione di una exit strategy anche per la missione Isaf”. Il senatore dei Verdi, Mauro Bulgarelli, annuncia che ”dopo una serie di sollecitazioni giunte da diversi soggetti sociali e molteplici adesioni abbiamo deciso di dare vita, per sabato 15 luglio, ad un’assemblea autoconvocata a Roma per ribadire la nostra contrarieta’ alla guerra, senza se e senza ma”. Gian Luigi Pegolo (Prc) sottolinea l’apporto e il sostegno del movimento pacifista, a cominciare da ‘Emergency’, mentre il collega di partito Alberto Burgio rileva la sinergia stabilitasi tra i ‘dissidenti’ di Camera e Senato per far da ”punta avanzata dello schieramento pacifista” nella maggioranza. Che non si tratti di un’operazione ”estermporanea”, secondo il senatore del Prc Claudio Grassi, lo dimostrano le ”ricadute che la nostra iniziativa sta avendo in tutto il mondo della sinistra alternativa” e il riferimento e’ anche al documento approvato ieri nell’area diessina che fa capo a Cesare Salvi insieme ad alcuni parlamentari del Prc. Un successo e’ considerato anche l’aver indotto il ministro della Difesa, Arturo Parisi, a fissare per domani un incontro per discutere della questione con i presidenti di gruppo dei Verdi e di Rifondazione.


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