C ‘ è un vizio che rende sempre più impalpabile la presenza della sinistra in Italia. Lo abbiamo potuto notare nei giorni delle proteste scolastiche. Anche in questa circostanza, pur davanti a ragioni in buona parte legittime, è scattato il meccanismo del piagnisteo. Lo schema è sempre lo stesso: invece di rivendicare la ricchezza delle esperienze in atto, si alza il muro del lamento. Invece di proporre di investire di più e meglio (cioè con criteri più aggiornati e redditizi), ci si rinserra nel dogma di diritti acquisiti. Invece di rischiare su una realtà, ci si arrocca nella difesa delle formule. Invece di chiedere spazi più ampi, ci si chiude nelle zone franche. A quel punto non resta che scendere in piazza, nel solito rito adolescenziale di chi non fa altro che sognare.
