Non profit

La sicurezza? Questione di condivisione

Neo assessori Marco Granelli, dal Csv alla Giunta Pisapia

di Antonio Sgobba

Dai volontari ai ghisa. Se la dovrà vedere con loro Marco Granelli (Pd), nuovo assessore alla Sicurezza e coesione sociale, protezione civile e volontariato della giunta Pisapia. Per otto anni è stato presidente di Ciessevi, il 26 giugno si è dimesso dall’incarico, il suo successore sarà scelto il 13 luglio. «Ora devo concentrarmi sul mio ruolo di assessore, è un lavoro a tempo pieno», spiega Granelli.
Secondo Lega e Pdl la sicurezza era uno dei punti deboli del programma di Pisapia, in che modo se ne occuperà?
Per ottenere la sicurezza ci vuole una forte condivisione, una città partecipata. Dove i cittadini non siano solo coloro che rispettano e chiedono di rispettare le regole, ma attraverso i corpi intermedi coloro che diventano attori della costruzione della sicurezza. Guarderemo ad esperienze fatte all’estero, come quella di Lione, dove la condivisione delle scelte dell’amministrazione è stata trovata attraverso patti di quartiere.
Il 23 giugno sono stati sgomberati 174 nomadi. Dov’è la discontinuità rispetto alla linea dura sui campi rom della precedente amministrazione?
Noi siamo intervenuti secondo il principio dell’accoglienza, ma nel rispetto delle regole. Sui campi rom occorre fare forte prevenzione, con l’assessorato al Sociale dobbiamo costruirne il superamento per far sì che le persone si inseriscano nel tessuto abitativo ordinario. Per fare questo sarà necessaria una forte presenza del mondo del sociale, daremo a tutta la dimensione del terzo settore una responsabilità forte.
C’è il rischio che alla fine l’apertura agli stranieri ricada su poveri e periferie, come avvertiva Giulio Sapelli, sulle pagine di questo giornale?
C’è il rischio che le fasce più disagiate siano più esposte al problema; ma questo avviene quando il fenomeno non viene gestito, creando così una guerra tra poveri. Bisogna invece ampliare i diritti. Questo deve avvenire in un continuo e reciproco scambio: vuol dire che anche agli stranieri chiederemo doveri e responsabilità.
Quali saranno i suoi primi provvedimenti per il volontariato?
Partiremo dalla promozione del volontariato giovanile, lavoreremo con le associazioni affinché il Comune sia di sostegno alla formazione delle nuove leve. La campagna promozionale sarà a carico del Comune e non delle associazioni. Ma ci saranno anche altre azioni per dare sostegno concreto alle associazioni, ad esempio le facilitazioni nel trasporto pubblico per i volontari.


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