Welfare
La sharing economy conquista Parigi
A Parigi con il Ouishare Fest si riuniscono gli Stati Generali dell'economia collaborativa in Europa. Attenzione speciale alla creazione delle community
Se una volta si parlava di nicchia, ora non lo è più. A celebrare la seppur cauta, trasformazione dell’economia collaborativa in fenomeno mainstream ci pensa Ouishare Fest, il festival dedicato alla sharing economy che, sostenuto da partner come Google, Airbnb e Castorama, ha radunato, questa settimana, a Parigi i principali esperti di sharing economy a livello mondiale, per una tre giorni di conferenze, co-creazione e networking.
Co-creato insieme alla community dell’organizzazione OuiShare, il programma ha toccato i principali ambiti dell’economia collaborativa, dal consumo condiviso, al co-working, all’open design, fino alla finanza peer to peer e al crowdfunding. Tema del festival, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, L’era delle comunità.
"OuiShare sperimenta continuamente al suo interno” spiega Benjamin Tincq, cofondatore di OuiShare e co-presidente di OuiShare Fest 2014. "Per questo evento stiamo alzando l’asticella del coinvolgimento della comunità: vogliamo esplorare il ruolo svolto dalle comunità nella costruzione dell'economia collaborativa, e nel rimodellare la società nel suo complesso".
Tra le iniziative più importanti del festival “Factory”, una tenda trasformata in FabLab dove costruire una gran varietà di strutture open source come mulini, mobili e arnie per le api; e la “Sharing Fair”, una Fiera della condivisione dove sono stati esposti i più innovativi progetti europei di economia collaborativa.
Il festival sarà anche un’occasione per fare un bilancio dello stato dell’arte dell’economia collaborativa in Europa. L’ultimo anno è stato infatti decisivo per la crescita del fenomeno, basti pensare che ad oggi, sono quasi 10 milioni i cittadini europei che hanno provato il car sharing attraverso BlaBlaCar e, mentre il 50% dei francesi dichiara di aderire a qualche forma di consumo collaborativo, Secondo una ricerca dell’Università Cattolica di Milano, le piattaforme collaborative attive in Italia nel 2013 sono state 250.
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