Welfare
La sfida social-tech di MIND
Convergenza e contaminazione tra profit e non profit, trasferimento tecnologico e scienza, investimenti per l’impatto sociale e ambientale, le proposte dei protagonisti del primo Social Innovation Campus
La giornata di debutto del primo Social Innovation Campus in MIND ha visto una grande partecipazione di pubblico: 1500 le adesioni alle due giornante, di cui circa 600 studenti delle scuole superiori di secondo grado, leFP e IFTS.
Ci si è confrontati su progetti, applicazioni tecnologiche, proposte culturali e politiche economiche capaci di ridistribuire valore più equamente al territorio e alla società.
L’iniziativa, promossa dalla Social Innovation Academy di Fondazione Triulza, si accredita come un grande evento formativo e di contaminazione tra mondi e generazioni diverse, interessate all’impatto sociale e ambientale dell’innovazione e delle tecnologie.
«Ci sono due elementi che abbiamo fortemente voluto in questa prima edizione del Social Innovation Campus», spiega Mario Calderini, presidente Comitato Scientifico Social Innovation Academy e Campus, «La prima è la centralità dei giovanissimi nel duplice ruolo di portatori di interessi sul futuro e di interlocutori capaci di offrire nuove soluzioni ai problemi sociali, attraverso la loro prospettiva fresca e innovatrice sui bisogni della società. Il secondo elemento è offrire al terzo settore imprenditoriale l’opportunità di dimostrare che può ingaggiarsi in progetti ad alto valore aggiunto anche attraverso la contaminazione con la tecnologia e con la scienza. In cambio il Terzo Settore imprenditoriale offre a MIND la propria capacità di trasformare le opportunità tecnologiche in modelli di innovazione inclusiva»
Dal Social Innovation Campus arrivano idee e stimoli che possono essere utili per inaugurare una nuova stagione industriale in Italia basata su un rinnovato protagonismo delle cooperative e delle imprese sociali e sulla sperimentazione di nuovi modelli di trasferimento tecnologico verso il Terzo Settore proprio in MIND, l’area milanese dove sta nascendo un ecosistema di eccellenze in ambito scientifico, tecnologico e digitale e un nuovo modello di città.
Massimo Minelli, presidente Fondazione Triulza, spiega infatti come «la nostra Fondazione ha scelto di investire sin da subito in MIND per sviluppare un nuovo approccio culturale e operativo d’innovazione sociale, creando contesti di contaminazione e di confronto, tra le realtà del terzo settore e dell’economia civile e gli stakeholder presenti nell’area, così che si possa favorire la nascita di nuovi modelli di economia sociale. Crediamo che questo processo non possa fare a meno di una forte connessione con le comunità locali e, in particolare, con le nuove generazioni se vogliamo che innovazioni tecnologiche e scientifiche diventino patrimonio di tutti».
I protagonisti della giornata, rappresentanti del mondo accademico e della ricerca, del terzo settore e dell’economia civile, della filantropia, dell’avvocacy per la sostenibilità, della finanza, della tecnologia e gli stakeholder del progetto MIND Milano Innovation District, insieme a giovani studenti universitari e cooperatori, hanno lanciato le prime proposte concrete: creare partenariati tra profit e non profit per promuovere la convergenza tra opportunità tecnologiche e imprenditorialità sociale, sviluppare insieme nuovi strumenti finanziari in grado di misurare l’impatto e di destinare investimenti alle imprese che realmente creano valore sociale, avvicinare la scienza e la tecnologia ai cittadini per creare comunità anziché lacerazioni sociali, far leva nella crescente sensibilità verso gli aspetti sociali e ambientali dei giovani che con la loro immaginazione e le loro scelte formative, di consumo e di allocazione del risparmio, possono influenzare i modelli di business tradizionali.
«Siamo chiamati a fronteggiare problemi che non possono avere risposte facili: di fronte alle difficoltà dell’accesso alla casa, dell’accesso al lavoro da parte dei più giovani o alle conseguenze legate all’invecchiamento delle popolazione, non si tratta solo di attrarre risorse ma di trovare nuove soluzioni», è invece l’intervento di Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo, «Occorre stimolare processi di innovazione sociale che mettano insieme conoscenze e strumenti diversi per trovare soluzioni nuove e più efficaci per rispondere ai bisogni, non solo dando risorse ma anche creando nuove risorse. Fondazione Cariplo è da sempre interessata a promuovere iniziative che permettano di costruire alleanze e soluzioni innovative e di generare valore per le nostre comunità, specialmente per le componenti più fragili».
I partecipanti al Social Innovation Campus hanno potuto approfondire dalla prima giornata queste tematiche nell’evento d’apertura e nell’ambito dei numerosi workshop formativi, presentazioni, lectio magistralis e laboratori interattivi ed esperienziali che continueranno anche il 6 febbraio. Importante è stato il coinvolgimento di giovani universitari, cooperatori e di 27 classi di studenti delle scuole superiori di secondo grado e IFTS: 10 di loro stanno partecipando ad un hackathon di 32 ore non stop per progettare in MIND una città inclusiva, accogliente ed efficiente per tutti che saranno presentate e premiate giovedì.
Sono intervenuti nella sessione di apertura: il professore ordinario presso la School of Management del Politecnico di Milano Mario Calderini, presidente del Comitato Scientifico del Campus e della Social Innovation Academy in MIND; Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo; Mauro Lusetti, Presidente di Legacoop e di Coopfond; Marco Menni, vicepresidente vicario Confcooperative; Pierluigi Stefanini, Presidente di Unipol Gruppo e di ASviS; Riccardo Tramezzani, Responsabile UBI Comunità di UBI Banca, che hanno dialogato con G. Sardana, giovane cooperatore partecipanti a The Economy of Francesco, e cinque studenti dell’Alta Scuola Politecnica: P. Barbato, team Wiseair, F. Pino e B. Beltrami, team Zegodi, F. Buccino e C. Di Vece, team Theralight. Giovanni Azzone, Presidente di Arexpo, Elena Bottinelli, AD dell’Istituto Ortopedico Galeazzi – Gruppo San Donato, Massimo Minelli, Presidente di Fondazione Triulza, Massimo Pizzocri, AD di Epson Italia & VP Epson Europe e Andrea Ruckstuhl, Head of Italy and Continental Europe di Lendlease, hanno lanciato obiettivi del progetto e dell’hackathon;
Il primo Social Innovation Campus è promosso – in partnership con Arexpo, Lendlease e Istituto Ortopedico Galeazzi – dalla Social Innovation Academy di Fondazione Triulza, il cui comitato scientifico è costituito da ricercatori di innovazione sociale di diverse Università italiane, realtà della Società Civile, Istituzioni Pubbliche, Imprese e tutti i protagonisti di MIND. Condividono i valori e gli obiettivi del Campus e lo sostengono in qualità di main sponsor Coopfond, Fondo Sviluppo, UBI Banca ed Epson. Con il contributo di Regione Lombardia. Al programma culturale hanno collaborato numerose realtà profit, non profit e istituzionali.
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