Salute

La sfida di Schifani: «Mai più vivisezione in Italia»

La seconda carica dello Stato ha preso l'impegno in occasione della consegna degli ultimi tre beagle dati in adozione: «farò di tutto affinché le forze politiche arrivino a un accordo»

di Valerio Gardoni

 

È stata consegnata a Brescia ai suoi nuovi padroni l’ultima cagnolina beagle con i suoi sei cuccioli provenienti da Green Hill, l’allevamento di animali per la vivisezione di Montichiari, in provincia di Brescia, posto sotto sequestro probatorio  il 18 luglio scorso. 
Un’altra mamma beagle e i suoi due cuccioli erano stati ieri Roma dalla LAV (Lega antivivisezione italiana), alla presenza del Presidente del Senato Renato Schifani. Un forte impegno contro la vivisezione è stato espresso proprio dalla seconda carica dello Stato: «Ci auguriamo che la sperimentazione sugli animali cessi al più presto e che si cerchino altre vie», ha detto il presidente Schifani che, in merito all’approvazione della Legge Comunitaria, ha poi aggiunto «farò di tutto affinché le forze politiche arrivino a un accordo».
 
I tre cani sono stati trasferiti da Montichiari alla Capitale grazie ad un’ambulanza dell’ENPA e hanno idealmente consegnato il nuovo appello della Federazione Italiana Diritti Animali e Ambiente ai Gruppi parlamentari del Senato affinché votino "sì" all’articolo 14 della Legge Comunitaria 2011 che, fra l’altro, impedirà definitivamente l’allevamento di questi animali per gli esperimenti. Battaglia parlamentare condotta in particolare dalla senatrice Silvana Amati, Pd e dall' onorevole Michela Vittoria Brambilla, Pdl.
 
I cani andati in affido temporaneo sono stati in tutto 2.369 contro le oltre 9.000 richieste arrivate alle associazioni LAV e Legambiente, nominate dal Tribunale custodi giudiziari per gestire gli affidi con il Corpo Forestale dello Stato.  «Una riscossa storica, un lieto fine che non ha precedenti nella storia dell’antivivisezionismo » afferma Gianluca Felicetti presidente della LAV «Oggi siamo più che mai felici per aver potuto offrire una nuova vita a così tanti animali, ma prosegue senza sosta la nostra battaglia legale per la condanna e la chiusura di Green Hill, senza dimenticare tutti gli altri animali ancora usati a fini sperimentali: quasi 900 mila in Italia nei 600 stabulari ancora attivi».  
Per Antonino Morabito del direttivo nazionale di Legambiente «è ora di mettere mano alla legge per spezzare l’obbligo dell’uso animale per i test di tossicità anche quando non vi è bisogno. Un abuso di sperimentazione, spesso giustificato come un “male necessario”, ma che di fatto obbliga le case farmaceutiche ai test sugli animali».
 
Da domani proseguiranno senza sosta, da parte dei custodi giudiziari, le attività di controllo dei beagle affidati e l'assistenza per fornire informazioni utili alla corretta convivenza con animali sottoposti alle deprivazioni di un allevamento per la vivisezione. Le Associazioni ricordano che il Tribunale del Riesame di Brescia, nel confermare (3 agosto 2012) il sequestro probatorio dei cani dell'allevamento ha evidenziato la sussistenza del fumus del reato di maltrattamento di animali di cui all’articolo 544 ter del Codice penale, non solo in relazione ai decessi e alle soppressioni rinvenute e documentate dalla Polizia Giudiziaria intervenuta (ovvero il NIRDA, operativo al Corpo Forestale dello Stato), ma anche e soprattutto alle modalità di detenzione degli stessi all’interno dello stabilimento, di fatto etologicamente incompatibili con le corrette modalità di allevamento e detenzione di cani di razza beagle.
 

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