Famiglia

La sfida delle Bcc al credito coop tedesco

Il colosso del credito cooperativo tedesco apre a Milano e compra il 25% di Cassa Centrale Banca. «Una scelta autonoma dei trentini, ma che potrebbe creare sinergie e valore per tutti»,

di Christian Benna

Non sarà certo una nuova linea del Piave e l?inizio di una lunga guerra di posizione. Ma neppure la consegna pacifica delle chiavi del mercato italiano dei servizi finanziari. Il day after allo sbarco in quel di Trento di DZ Bank, la ?banca per le banche? numero uno in Germania, è all?insegna della prudenza perché «potrebbe rivelarsi un?occasione per far crescere tutto il sistema cooperativo». «A patto però», precisa Alessandro Azzi, presidente di Federcasse, «di ragionare in un?ottica non di competizione ma di collaborazione».

Vita: DZ Bank ha acquisito il 25% di Cassa Centrale Banca, l?istituto che raggruppa 133 Bcc del Nord Est. Come giudica questa operazione? Si tratta di una calata dei ?lanzichenecchi? in grado di scompaginare il il credito cooperativo italiano oppure una munizione in più per tutto il sistema della Bcc?
Alessandro Azzi:È una iniziativa presa in autonomia da parte di Ccb. Ma auspico che possa diventare un?opportunità per tutti. E il mio impegno seguirà questa traccia: avviare forme di collaborazione anziché di concorrenza agguerrita.

Vita: Tuttavia la potenza di fuoco dei tedeschi è rilevante e supera i 430 miliardi di assets. Iccrea, la fabbrica dei servizi finanziari per le Bcc, non rischia di perdere quote di mercato ?
Azzi: Il fatto che sono dei big non significa che in Italia riusciranno ad avere successo pari alla loro dimensione. Molto dipenderà dai prodotti e dai servizi che metteranno in campo. Nella galassia del credito, specialmente per le Bcc, servono soluzioni innovative, concepite su misura per ogni banca. Non conta la stazza, ma i buoni prodotti e la capacità di relazione.

Vita: Il credito cooperativo tedesco sembra aver percorso la strada opposta a quello italiano. Una lunga sfilza di fusioni e aggregazioni hanno creato il quarto polo di Germania…
Azzi: Non è un modello radicalmente diverso. Infatti anche lì ci sono centinaia di banche cooperative indipendenti. DZ è una fabbrica di prodotti, una banca per le banche, come lo è Iccrea .

Vita: Loro però hanno puntato sull?internazionalizzazione. Ieri a Singapore e in Turchia, oggi in Italia anche con una sede a Milano. I tedeschi sembrano avere un passo più svelto?
Azzi: È vero, sono forti all?estero. Noi abbiamo scelto di guardare oltre frontiera accompagnando lo sviluppo delle imprese. Sono strategie diverse ma non troppo lontane e non necessariamente l?una migliore dell?altra.

Vita: Resta il fatto che la svolta trentina è stata interpretata come una rottura contro l?immobilismo ?romano? di Federcasse. È l?anticamera di una scissione all?interno della federazione?
Azzi: Questa ipotesi non ha alcun fondamento. Il presidente di Ccb, Franco Senesi, l?ha detto più volte: l?alleanza con i tedeschi nasce all?interno del movimento cooperativo e non certo in contrapposizione. E poi in una federazione ci possono essere difformità di vedute, senza però piegare l?unità.

Vita: Niccolò Ravano, manager della filiale milanese di DZ Bank, ha però definito Iccrea «non un vero concorrente, perché non ha fidelizzazione in Italia»…
Azzi: Forse Ravano non conosce il credito cooperativo. Dovrebbe approfondire il tema prima di parlare. Le sue sono dichiarazioni imprudenti che non favoriscono l?amicizia tra i due poli.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA