Economia

La sfida della Toscana: far entrare la cultura nei santuari dello shopping. E la biblioteca “trova” lettori nei centri commerciali Coop

La partnership

di Redazione

Forse non è vero che gli opposti si attraggono, ma può accadere. In Toscana è successo per due realtà cittadine veramente agli antipodi. Da una parte le biblioteche, luogo del silenzio per antonomasia, della cultura e dello studio. Dall’altra i centri commerciali, patria del caos, dello shopping e dello svago. Ad avvicinarli ci pensa il nuovo progetto della Regione e di Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno; una partnership tra 15 biblioteche comunali e altrettanti supermercati per affiancare alle casse una postazione per prendere in prestito libri, cd, dvd e navigare online. Dei veri punti prestito decentrati, dove i clienti potranno fermarsi dopo aver fatto la spesa, godersi la lettura di qualche volume già a disposizione negli scaffali, oppure richiederne uno a loro scelta tra quelli nel catalogo della biblioteca o di altre biblioteche del sistema integrato cittadino. Poi potranno passare a ritirarlo o restituirlo dove preferiscono, tra i negozi del centro commerciale o direttamente nella sede.
Per Coop l’obiettivo è dare nuovi servizi culturali, per rendere i “non luoghi” per eccellenza delle vere piazze. La Regione, invece, vuole far conoscere la lettura a un pubblico non abituale, nuovo. «Se la gente non va alla biblioteca, è la biblioteca che cerca i suoi utenti», commenta l’assessore regionale, Cristina Scaletti, «andando nei luoghi di passaggio, là dove si trascorre il tempo libero».
Entro autunno saranno aperte tutte le 15 strutture. Nessun concentramento nel capoluogo, dove ce ne saranno solo due. Le altre spazieranno da Borgo San Lorenzo (Firenze) a Santa Maria a Monte (Pisa), da Grosseto a San Vincenzo (Livorno). Il costo è di 240mila euro, di cui 144mila stanziati dall’ente pubblico.
Ma non si tratta di un’iniziativa completamente nuova. È stata proprio Unicoop Firenze a testare questa curiosa alleanza ben vent’anni fa. L’esperimento è partito a Castelfiorentino, dove la biblioteca locale oggi è talmente all’avanguardia da avere punti prestito in un’associazione per anziani, in una ludoteca e pure presso alcuni parrucchieri. Col nuovo finanziamento regionale, quello della Coop è già stato potenziato. Ha sale di lettura e per gli incontri e un “angolo speciale” riservato a bambini e genitori. «Nel 1991 ricevemmo molte critiche perché portare i libri in un luogo così profano sembrava svilirli», ricorda la responsabile della biblioteca, Laura Gargani: «Oggi è un servizio assodato, alcuni utenti non li abbiamo mai visti in sede». Intanto i prestiti sono arrivati a 1.200 all’anno. Anche ad Empoli cinque anni fa è partita un’esperienza identica: «La biblioteca è in centro città, bisogna arrivarci apposta. Al centro commerciale passa anche chi vive in periferia», racconta il direttore Carlo Ghilli. I numeri sono dalla parte degli ideatori: per 17 ore di apertura settimanale, la media dei prestiti mensili è tra i 200 e i 250, e i nuovi iscritti al servizio presso il punto decentrato sono stati 238 nei primi tre anni di attività.


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