Sostenibilità

La scuola sostenibile è ancora affidata al “fai da te”

L'iniziativa

di Redazione

Ben 9 istituti su 10 attuano un autocontrollo dei consumi, ma pochi hanno ancora messo in campo iniziative strutturate e percorsi formativi ad hoc. In molti casi per le ristrettezze di budgetdi Angela Carta*
La convinzione di poter contribuire allo sviluppo delle fonti rinnovabili e alla sensibilizzazione sul risparmio energetico hanno spinto il Movimento Consumatori e il Movimento difesa del cittadino alla promozione, per il secondo anno consecutivo, di A scuola di risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili. Lo scopo del progetto, realizzato insieme al Gestore dei servizi elettrici, è stato quello di verificare, attraverso un questionario di 16 domande, le eventuali iniziative promosse nelle scuole per il risparmio di energia e lo sviluppo di nuove fonti. In rappresentanza di ognuna delle 147 scuole prese in esame è stato scelto il responsabile di istituto e, per garantire l’omogeneità del campione rispetto alla precedente indagine, sono stati contattati soltanto le scuole secondarie di primo grado. L’indagine ha analizzato due momenti distinti: il presente, considerando gli interventi che ad oggi ogni istituto svolge, e il futuro, cioè quello che si potrebbe fare con il passare del tempo in presenza di condizioni idonee (risorse, budget, ecc.).
Attualmente, le scuole si impegnano in iniziative che la maggior parte delle volte avvengono in maniera informale: il 72% non ha un responsabile per il controllo, l’81% dichiara che l’autocontrollo dei consumi avviene attraverso una prassi quotidiana autonoma e non attraverso circolari diffuse dalla direzione. I dati, che sono leggermente in miglioramento rispetto all’indagine svolta nel 2007, evidenziano un grande senso di autodisciplina (ben 9 scuole su 10 dichiarano modalità di autocontrollo dei consumi), ma prevedono margini di miglioramento con la costituzione di una struttura più formale, con competenze più definite. Gli intervistati dichiarano interventi più “facilmente accessibili”, come la raccolta differenziata e l’utilizzo di lampadine a basso consumo, ma denunciano, come nel 2007, l’assenza di interventi più significativi come l’isolamento della nicchia dei radiatori e dei cassonetti, l’impianto fotovoltaico, il riduttore di flusso dei rubinetti. La valenza di queste risposte viene poi rafforzata da più del 90% degli intervistati (il 92% nel 2007), che, indipendentemente dalle dimensioni dell’istituto, dichiara di non prevedere una porzione di budget destinato a questi interventi.
Dalle risposte sembra che ci sia una volontà di dare più spazio a iniziative più strutturate ma molte volte si intravedono problemi legati a carenze di budget. Questo dato potrebbe essere rafforzato dal fatto che il 70% dei responsabili dichiara di non ricevere nessuna forma di agevolazione economica esterna alle istituzioni scolastiche (soltanto il 21% afferma di ricevere agevolazioni dal proprio Comune).
Il discorso vale anche per le iniziative per sensibilizzare gli alunni. Quando si chiede ai responsabili se ci sono budget destinati a iniziative per l’educazione energetica, rispondono che ce ne sono pochi e che la sensibilizzazione è principalmente svolta legando i momenti pedagogici ad iniziative extrascolastiche già esistenti. Quando invece si chiede come si comporterebbero in presenza di condizioni idonee, dichiarano che darebbero molto più spazio a momenti formativi. È possibile quindi ipotizzare che, nella percezione dei partecipanti, il problema può essere principalmente ricondotto ad una necessaria selezione che la scuola deve svolgere considerando le risorse a disposizione.
È evidente che alle scuole viene richiesto uno spirito necessariamente più propositivo rispetto al passato, maggiormente finalizzato alla ricerca di partner che siano fonti di finanziamento. Il 45% delle scuole dichiara di agire in maniera prevalentemente autonoma, non attivandosi nel confronto di enti come il Comune, l’Enel, le associazioni ambientali che, almeno in una percentuale di casi, potrebbero andare incontro alle esigenze scolastiche, così come avviene per il 14% delle scuole che invece dichiarano di aver attivato delle collaborazioni.

La novità
Quest’anno, nell’ambito dell’iniziativa è stato indetto un concorso rivolto alle classi delle scuole secondarie di primo grado italiane dal titolo Raccontami la tua energia. Le finalità del concorso, che prevedeva la realizzazione di un elaborato scritto, sono state principalmente quelle di sensibilizzare e di coinvolgere i ragazzi sul tema del risparmio energetico e dello sviluppo sostenibile. Sono stati circa 1.600 i temi composti, valutati da una giuria composta da rappresentanti del mondo associativo, istituzionale, aziendale e giornalistico. Sono risultate vincitrici del concorso la classe III H, scuola Mons. R. Dimiccoli di Barletta (al primo posto), la III E Scuola Newton di Parma (secondo posto), la I B Scuola media statale Luigi Santarella di Corato (terzo posto). Ad ogni classe partecipante è andato il gioco in scatola «ENERGIOCO. Salviamo il pianeta risparmiando energia e denaro!»” (realizzato da Adventerra per Sorgenia) mentre alle tre classi vincitrici un gioco per ogni alunno partecipante. Alla classe prima classificata, anche una visita didattica presso un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile.

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