Formazione

la scuola non è uguale per tutti

di Redazione

In Italia le possibilità di uno studente di apprendere dipendono dalla scuola che frequenta. Di più: «La scuola primaria fa molto male il proprio dovere di compensare le differenze iniziali tra gli studenti, soprattutto nelle regioni del Sud». A parlare è Piero Cipollone, presidente dell’Invalsi, l’istituto che ha curato per il governo il primo «Rapporto nazionale sull’apprendimento nella scuola». Il quadro che emerge dalla rilevazione è a dir poco preoccupante. I dati: divario Nord-Sud. La ricerca basata sugli apprendimenti di italiano e matematica in seconda e quinta elementare mostra un divario tra Nord e Sud di quasi sei punti percentuali in italiano per la seconda, che si riduce a due in quinta. In uscita dalla elementare quasi il 40% degli studenti ha difficoltà nella comprensione di un testo narrativo.
Sul fronte degli alunni stranieri già in seconda essi conseguono risultati molto inferiori rispetto a quelli dei compagni italiani sia in matematica (5,6 punti in meno) sia in italiano (10 punti in meno), divario che non si colma in quinta.
Piuttosto alta è la variabilità dei punteggi nelle prove di italiano e matematica nelle diverse aree territoriali. Nel Nord questa varianza è bassa (7,5% nelle prove di italiano in quinta elementare), tende a crescere nel Centro (8,7%) e a esplodere nel Sud (25,2%). Se invece dell’italiano si controlla la varianza nei test di matematica, il quadro è spaventoso: 9,3 al Nord; 18,3 al Centro; 37,1% al Sud. (B. Ve.)

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