Formazione

La scuola non è questione di malizia

Se non torniamo tutti a trattare con più serietà la scuola è inutile che ci meravigliamo delle emergenze ...

di Franco Bomprezzi

È sorprendente l?immagine della scuola italiana che rimbalza dai media in questi giorni. Sembra un luogo di perdizione, fra Sodoma e Gomorra, popolato di insegnanti assetate di sesso, di studenti erotomani, di ragazzine costrette a concedere la propria fresca bellezza agli sguardi dei compagni. Il tutto accompagnato da immagini più o meno sfocate, filmate da videotelefonini di ultima generazione, e poi scaricate in siti internet, dove un altro popolo di navigatori assatanati si ciba di queste primizie. Non so, c?è qualcosa di francamente insostenibile in questo improvviso esplodere di sesso e di violenza nelle scuole italiane. Sarà vero, anche tutto vero, quello che viene raccontato e diffuso giorno per giorno, ma provo a immaginare con quale imbarazzo e difficoltà vivano adesso insegnanti, genitori e studenti per bene, a Nord, al Centro e al Sud del nostro Belpaese. Sono tanti quelli che, fra mille fatiche e incomprensioni, senza mezzi e senza pubblicità, stanno costruendo giorno dopo giorno esperienze di apprendimento, di integrazione, di crescita culturale e sociale dei giovani. Possibile che all?improvviso scopriamo una generazione di piccoli mostri? Evidentemente le nuove tecnologie della comunicazione stanno creando un effetto moltiplicatore e imitativo di enorme impatto, soprattutto mediatico. Ma anche in questo caso, passata l?euforia, e spesso la morbosa attenzione, tutto ritornerà nel silenzio. Ma quante macerie ci lasceremo alle spalle? Penso alla povera prof di matematica che, forse, è più vittima di quanto pensiamo, e che non può difendersi perché è una donna, e dunque rientra perfettamente nel luogo comune delle barzellette e del cinema di quarta categoria. Forse è il caso di pensarci, e di pensare alla scuola in modo più serio.


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