Formazione

La scuola di domani? La disegnano anche i Big Data

Presentato oggi il programma di ricerca basato sui dati messi a disposizione da una delle piattaforme di didattica digitale, con l’obiettivo di sviluppare e ampliare il dibattito pubblico sul tema dell’innovazione digitale nei processi a partire dalle esperienze virtuose che vede insieme WeSchool, Fondazione Cariplo e Politecnico di Milano. Il ministro Colao ha annunciato che sarà data connettività garantita ad altissima banda a 10mila scuole

di Redazione

Cosa è rimasto della sperimentazione e dell’accelerazione della digitalizzazione nelle scuole dopo due anni di Dad? Ad aiutare a comprendere il panorama del futuro i big data messi a disposizione da WeSchool e che sono al centro di un progetto di ricerca con il Politecnico di Milano e Fondazione Cariplo e che sono stati presentati mercoledì 12 aprile nel corso di un incontro dal titolo “Innovazione didattica: i Big Data per disegnare la scuola di domani”.
All’incontro cui hanno perso parte, tra gli altri, il presidente della Fondazione Cariplo Giovanni Fosti, il rettore del Politecnico Ferruccio Resta e Marco De Rossi Ceo di WeSchool, e in collegamento da Roma il ministro per l’innovazione tecnologica e la Transizione Vittorio Colao. Lo studio che ha al centro una gran mole di dati raccolti tra marzo 2019 e agosto 2021 coinvolge 1 milione 730 mila utenti attivi sulla piattaforma WeSchool, di cui l’88% studenti, il 10% insegnanti, il 2% appartenenti ad altri gruppi, ad esempio genitori. L’analisi ha riguardato circa 16mila scuole di tutta Italia: il 17% scuole per l’infanzia, il 30% primarie, il 47% secondarie. In definitiva, sono stati coinvolti più di 172mila insegnanti (con età media pari a 46 anni) e oltre un milione e mezzo di studenti (che rappresentano il 17% degli studenti italiani iscritti nell’anno scolastico 2019-2020).

Per Giovanni Fosti, presidente Cariplo il valore di questa iniziativa è anche nel suo essere «di contrasto alla povertà e alla disuguaglianza che non sia riparativa ma che guarda al futuro». Per Fosti inoltre «progetti come questi sono di comunità». Un progetto che si inserisce in un ambito di azione prioritario per Fondazione Cariplo e cioè «sviluppare conoscenza condivisa per generare innovazione sulle tematiche cruciali per le persone e per il Paese. L’importante patrimonio di dati condiviso da WeSchool ed elaborato dal Politecnico di Milano ci permette di approfondire dinamiche, limiti e potenzialità degli strumenti di didattica digitale per migliorare il loro utilizzo. La sfida è far sì che la digitalizzazione diventi sempre più occasione per investire sulle potenzialità dei nostri ragazzi, offrendo maggiori opportunità di apprendimento e sostenendo soprattutto chi ha subito maggiormente gli effetti negativi di questi due anni di pandemia».

Per Marco De Rossi, ceo di WeSchool la prima constatazione è che quanto accaduto «sta rimanendo nelle scuole. Prima il digitale era qualcosa usato solo da alcuni oggi è quasi di default: gli ambienti di scuola digitale rimangono vivi tutto il giorno. La scuola è in una fase di profonda evoluzione e crediamo che per disegnare una nuova didattica a beneficio di milioni di studenti e docenti sia fondamentale avere un approccio basato su evidenze e dati, a partire da quello che è successo durante la pandemia» De Rossi ha sottolineato che dal momento che i contenuti di WeSchool e la sua tecnologia sono tra i protagonisti di questo cambiamento. «Occorre misurare, occorrono i dati da qui la scelta di condividere i nostri big data». Chiudendo il suo intervento ha ricordato che nell’educational il non profit è uno dei player.

«I dati servono per dare risposte scientifiche alle sensazioni», ha commentato il rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta. «Quello che abbiamo fatto nelle scuole, così come nelle università, con la Dad è un passo dal quale non si torna indietro, non più per risolvere un’emergenza, ma per progettare i prossimi vent’anni. Quindi è bene che ricerche come queste, focalizzate e tematiche, non rimangano degli esprimenti isolati, ma che vengano integrate all’interno di un ragionamento ampio e di sistema Paese». Per Resta non si deve dimenticare comunque il valore delle relazione tra le persone.

Nel suo intervento il ministro Colao ha annunciato che il Pnrr sarà utilizzato per rafforzare le competenze, sul piatto c’è mezzo miliardo di euro. Tre le iniziative citate dal minsitro: il servizio civile digitale «volontari che vanno a insegnare a chi è rimasto indietro con un azione di solidarietà intergenerazionale», poi per la realizzazione di un network di facilitazione digitale per fornire 2 milioni di cittadini e infine il fondo per la Repubblica digitale «cercando iniziative che siano particolarmente efficaci per cui stiamo lavorando con Acri».
Per quanto riguarda le connessioni il piano annunciato da Colao è quello di estendere a tutto il territorio la connettività. Sul fronte scuole Colao ha annunciato la chiusura del Piano scuola e che sarà data «connettività ad altissima banda garantita per 5-6 anni a 10mila scuole».

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