Salute

La schizofrenia, che cos’è e quanti ne guariscono

Colpisce 45 milioni di persone nel mondo. I farmaci la tengono sotto controllo, ma non eliminano il senso di vuoto. Un malato su tre ne esce. E uno su tre diventa cronico

di Redazione

Scissione della personalità: si fissano su idee che agli altri sembrano assurde, sentono voci che impartiscono ordini, spesso hanno la mente vuota e non riescono a pensare a nulla. Una realtà parallela che loro vivono come quella vera. Sono più o meno questi i sintomi della schizofrenia, una patologia psichiatrica che in Italia colpisce circa 250mila persone. Nel mondo gli schizofrenici sono 45 milioni e l?incidenza della malattia, secondo l?Organizzazione mondiale della Sanità, varia dai 7 ai 14 casi ogni centomila abitanti. Negli uomini il disturbo si manifesta nell?adolescenza, tra i 14 e i 24 anni, mentre nelle donne tra i 25 e i 34 anni.
È una patologia costosissima: da sola, la schizofrenia assorbe il 10% del totale della spesa sanitaria per la psichiatria. E da una ricerca della Società italiana di psichiatria risulta che i disturbi schizofrenici rappresentano oltre il 40% del lavoro dei Servizi di assistenza psichiatrica. Centrale, per curare la schizofrenia, resta la terapia farmacologica con sostanze antipsicotiche, che però sono efficaci solo per ridurre deliri e allucinazioni ma non per curare altri sintomi come l?appiattimento affettivo e la tendenza all?isolamento. Per questi disturbi vengono somministrati piuttosto i cosiddetti antipsicotici atipici. Usati anche la psicoterapia, sia individuale che di gruppo, e gli interventi psicoeducativi su tutta la famiglia del paziente. Nelle fasi acute è spesso necessario il ricovero.
Quanto alle cause della doppia personalità, non esiste ancora una posizione netta della comunità scientifica. Sembra infatti che concorrano vari fattori, dalla genetica ai traumi durante il parto, mentre le droghe come l?eroina, la cocaina e gli acidi agiscono solo da effetto scatenante. Secondo l?Organizzazione mondiale della sanità, infine, circa un terzo degli schizofrenici guarisce e può quindi tornare alla vita normale senza ricadute. Un altro terzo guarisce con difetto, nel senso che deve continuare a prendere farmaci e rende meno degli altri sul lavoro e nella vita sociale. Per l?altro terzo, invece, la malattia diventa cronica. Cioè permanente.

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