Sostenibilità

La scarsità d’acqua uccide 15 volte più delle guerre

Questo il grido di allarme lanciato oggi da Loic Fauchon, presidente del Consiglio mondiale dell’acqua

di Redazione

“Per scarsità, inquinamento o alluvione, l?acqua uccide più delle guerre: solo lo scorso anno i problemi mondiali legati all?acqua hanno ucciso 15 volte più dei conflitti armati”. Questo il grido di allarme lanciato oggi da Loic Fauchon, presidente del Consiglio mondiale dell?acqua, intervenendo al terzo Forum internazionale dell’informazione per la salvaguardia della natura di Greenaccord. L?iniziativa, che durerà tre giorni e che quest?anno si svilupperà sul tema “Salvaguardia della natura, via della pace” ha consentito di mettere a fuoco una delle problematiche cruciali per il pianeta: ogni giorno nel mondo muoiono 25mila persone – spiega Fauchon – a seguito di malattie associate all?acqua come colera, malaria, febbre gialla o poliomelite”. Secondo lo scienziato “occorre rompere il circolo vizioso di fame, conflitti e crisi ambientali. Ma anche cambiare il comportamento degli uomini per meglio gestire le risorse”. Secondo Fauchon è proprio sull?acqua che si riverseranno le attenzioni per i prossimi decenni. “La richiesta d?acqua, infatti, aumenterà di un-terzo nei prossimi 20 anni, ma le risorse sono in continua diminuzione”. Lo studioso ricorre poi ai numeri per far comprendere meglio il problema. “Negli anni Settanta ogni persona aveva a disposizione 13.000 mc d’acqua. Solo 30 anni dopo, nel 2000, questi sono scesi a 6.800 mc”. Dalla deforestazione al riscaldamento globale, dall?inquinamento dei fiumi allo sfruttamento eccessivo delle falde “l’uomo è generalmente il primo nemico dell?acqua perché – ha aggiunto – il progresso spesso rappresenta una minaccia per l’elemento liquido?. Al Forum di Greenaccord che si chiuderà a Monteporzio Catone il prossimo 15 ottobre anche un altro scienziato di primo piano impegnato nella difesa dell?ambiente. Mikael Renner, ricercatore del Worldwatch Institute di Washington, ha infatti spiegato come oggi “un conflitto su quattro sia legato alla lotta per accaparrarsi le risorse naturali. Una condizione – spiega Renner – che ha ucciso o portato alla migrazione più di 20 milioni di persone negli ultimi anni”. E anche in questo caso i dati forniti dallo scienziato spiegano come “negli anni Novanta oltre 5 milioni di persone siano morte in conflitti per le risorse, mentre 6 milioni di profughi siano stati spinti verso i paesi confinanti. Le migrazioni interne hanno provocato dagli 11 ai 15 milioni di profughi all’interno di uno stesso paes?.


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