Mondo

La scalata della Cina in Africa: scheda

Alla fine del 2006 gli scambi commerciali tra Cina e Africa toccheranno la cifra complessiva di 50 miliardi di dollari.

di Emanuela Citterio

Secondo i dati diffusi oggi dal viceministro del commercio cinese Wei Jianguao Wei, alla fine del 2006 gli scambi commerciali tra Cina e Africa toccheranno la cifra complessiva di 50 miliardi di dollari, più sei miliardi di dollari in investimenti diretti. Il primo ministro cinese Wen Jiabao in occasione del suo viaggio del giugno scorso in sei nazioni africane ha offerto all?Angola una linea di credito di due miliardi di dollari, ricorda oggi l’agenzia Misna; quest?anno Luanda è diventata il primo fornitore di greggio della Cina, superando anche l?Arabia Saudita. Nel 2003 i commerci tra Pechino e il continente erano di 18,5 miliardi di dollari Usa, un aumento di oltre il 50% rispetto al 2002. Nel 2004 la Cina ha importato merci africane per 15,7 miliardi di dollari ed esportato prodotti per 13,8 miliardi. Più di 700 compagnie cinesi operano in 49 Paesi africani. Nel 2004 il 25% del petrolio importato da Pechino è venuto da Sudan, Ciad, Libia, Nigeria, Algeria, Guinea Equatoriale, Gabon e Angola. La Cina importa un quarto del petrolio dell?Angola, il 60% di quello del Sudan. In questi Paesi il petrolio è parte prominente del prodotto interno lordo e il suo commercio ha importanti conseguenze sulla politica interna e sullo sviluppo sociale. Nel settore agricolo la Cina acquista merci ed esporta competenze tecniche e capitali. Nello Zambia, ad esempio, il mercato ortofrutticolo è in pratica coperto da merci di aziende agricole gestite da cinesi. “I Paesi africani apprezzano Pechino per la serietà e la rapidità con cui esegue gli accordi commerciali e perché hanno bisogno di tutto. La Cina fornisce finanziamenti per realizzare infrastrutture: ferrovie, strade, edifici, linee elettriche e telefoniche, ma anche prospezioni minerarie e raffinerie petrolifere, mentre altri Stati si limitano a comprare le materie prime. In cambio chiede spesso che le opere siano eseguite da ditte cinesi” commenta l’agenzia Asianews. In Sudan, dove lavorano oltre 10 mila cinesi, si dice che Pechino, per ?proteggere? i propri pozzi di petrolio, la Cina ha dato aiuti economici e militari al governo durante la guerra civile e il genocidio in Darfur. In Angola gli aiuti cinesi hanno consentito al governo di rifiutare la proposta del Fondo monetario internazionale che, in cambio di prestiti, chiedeva una verifica internazionale sui contratti petroliferi e una riforma del corrotto sistema di potere che beneficia una ristretta elite con i 13 milioni di abitanti nella povertà. Esperti citati dall’agenzia Asianews dicono nel 1998/2000 Pechino ha venduto armi per 1 miliardo di dollari sia all?Eritrea che all?Etiopia: la guerra tra i 2 Paesi vide decine di migliaia di morti. Robert Mugabe, presidente dello Zimbabwe isolato dai Paesi occidentali, si è rivolto alla Cina: nel 2004 Pechino ha investito 600 milioni di dollari nel Paese e ha fornito equipaggiamenti radio militari usati per bloccare le trasmissioni dei partiti d?opposizione. Pechino ha inviato contingenti di pace nella Repubblica Democratica del Congo e in Liberia, ha fornito elicotteri a Mali e Angola, armi a Namibia e Sierra Leone, uniformi per l?esercito del Mozambico. Ai Paesi africani ? ha detto Olusegun Obasanjo, presidente nigeriano, durante la visita a Pechino lo scorso aprile ? sarebbe gradito l?intervento della Cina per risolvere le loro dispute, come pure ?aumentare la collaborazione nel commercio, gli investimenti e l?agricoltura?. La Cina è attiva per creare organismi deputati a implementare i rapporti commerciali con gli Stati africani. Al 1° Forum per la Cooperazione tra Cina e Africa, svolto a Pechino nell?ottobre 2000, hanno partecipato 80 ministri di 46 Stati africani (su 53). Di recente la Cina ha ridotto il debito dei Paesi africani di 10 miliardi di yuan (circa 1,2 miliardi di dollari). La somma era trascurabile (lo 0,3% dell?intero debito africano) ma il gesto ha avuto un grande effetto. La Cina inoltre ha tolto le tasse alle importazioni di merci da 25 Stati africani poveri. Ha rapporti commerciali persino con i Paesi che riconoscono Taiwan. Nel novembre 2004 è stato creato il Consiglio commerciale Cina-Africa, promosso da Pechino e dal Programma per lo sviluppo dell?Onu, per aiutare gli investimenti privati cinesi in Camerun, Ghana, Mozambico, Nigeria, Sud Africa e Tanzania. Nel 2006 a Pechino avrà luogo il 3° Forum per la Cooperazione, con molti capi di Stato. Dal 2003 il Sud Africa è la meta turistica preferita dai tour operator cinesi. Le società cinesi sono attive, nel continente, per realizzare alberghi, ristoranti e altre strutture turistiche e ricreative.


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