Non profit

La sanità leggera di Welfare Italia

130 poliambulatori in 5 anni. Corrado Passera: "Uno spazio fondamentale per l'impresa sociale"

di Silvano Rubino

“Un luogo dove si andrà non solo per farsi fare un’otturazione, ma soprattutto per costruire un rapporto di fiducia”. Il presidente Johnny Dotti sintetizza con questa immagine il progetto di Welfare Italia Servizi, presentato nell’ultima giornata della Convention di CGM ai Magazzini del Cotone di Genova. Welfare Italia servizi, la nuova società del gruppo Cgm dedicata ai servizi di sanità leggera, che ha l’obiettivo ambizioso di aprire 130 poliambulatori in 5 anni su tutto il territorio nazionale. Dentisti, psicoterapeuti, ginecologi, oculisti: quella fetta di sanità, in altre parole, che oggi è affidata in gran parte al settore privato (l’85% delle cure dentistiche avvengono in studi privati). Una fetta di sanità che oggi si muove in gran parte fuori dalle Asl e che vale circa 55 miliardi “Welfare Italia Servizi”, spiega Dotti, “si rivolge ai nuclei famigliari con un reddito mensile compreso tra gli 800 e i 3mila euro, vale a dire al 65% dei nuclei famigliari italiani. Nuclei che oggi si trovano a dover pagare, per una visita di venti minuti, anche 120 euro. O per una seduta di psicoterapia, anche 60 euro all’ora”.

L’obiettivo quindi è quello di costruire una terza via tra pubblico e privato, una forma di sanità mutualistica dove, come spiega Marco Maiello di Welfare Italia, “una visita specialistica costi al massimo 60 euro”, ma che non sarà “una low cost, un hard discount sociale”, tutt’altro. L’obiettivo è quello di tenere insieme costi accessibili e qualità, per esempio puntando sull’ascolto del paziente, un fattore critico sia nella sanità pubblica che in quella privata. “I nostri centri dovranno puntare sulla creazione di legami, essere vicini alle famiglie con un servizio che già comprano sul mercato, dovranno avvicinare le persone a una rete di relazioni, fornendo un servizio di qualità, costruendosi giorno per giorno una reputazione”, spiega Dotti. Autentici “consultori della cura” e del counseling familiare: non si tratterà soltanto di approntare i mezzi per la guarigione, ma di condividere il cammino di cura, facendosi carico dei bisogni manifesti e latenti di chi si rivolge al medico.

Perché, come spiega Corrado Passera, amministratore delegato del Gruppo Intesa San Paolo che è entrato nella compagine azionaria di Welfare Italia Servizi, “il mondo dell’assistenza sanitaria è un mondo che assisterà a un bisogno esplodente nei prossimi anni. E né il pubblico né il privato si stanno attrezzando per far fronte a questo bisogno, soprattutto per il mondo degli anziani. E’ uno spazio dove soltanto l’impresa sociale, strutturata, potrà svolgere un importantissimo ruolo. Questo significa nuovo welfare, un modello di società che vogliamo costruire, in cui rimane al centro il valore della coesione sociale”.

Welfare Italia Servizi quindi lancia il cuore oltre l’ostacolo e accetta la sfida di configurare questo ruolo centrale dell’impresa sociale, con una Srl con 1 milione e 700mila euro di capitale versato (e vincoli precisi di non redistribuzione degli utili), nella cui compagine azionaria entra, oltre a Intesa San Paolo, un altro importante gruppo bancario come il Banco Popolare.

In cantiere, nei prossimi mesi, 11 aperture di altrettanti centri. 6 già deliberati, altri 5 in fase di approvazione. In quattro anni i centri dovranno essere in grado di andare a regime, con 28mila prestazioni all’anno (per i dentisti si parla di 7.500).

“Welfare Italia”, aggiunge Dotti, “è il nome di una visione. Oggi presentiamo un pezzetto concreto di questa visione”. Una visione, aggiunge Passera, “che mette al centro il bene comune. Un’idea in cui ciascuno contribuisce a questo bene comune. Perché dalla crisi che stiamo vivendo in questi mesi abbiamo imparato che il mercato è uno strumento utile, ma non deve diventare un’ideologia, perché ci sono campi dove da solo non riesce a rispondere i bisogni, non raggiunge gli obiettivi”.

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