Minori
La salute dei piccoli, in farmacia per non spegnere la speranza
Dal 15 al 22 novembre torna "In farmacia per i bambini", iniziativa della Fondazione Francesca Rava dedicata alla raccolta di farmaci da banco, alimenti per l’infanzia e prodotti pediatrici da destinare ai bambini che vivono in condizione di indigenza
di Alessio Nisi
Più di 56 mila bambini aiutati solo in Italia, 2832 farmacie coinvolte, 951 enti beneficiari, più di 5 mila persone attivate tra volontari e farmacisti, per 7600 clienti donatori alle farmacie. Questi alcuni dei numeri con cui si prepara a tagliare il traguardo della dodicesima edizione In farmacia per i bambini, iniziativa (premiata dal presidente della Repubblica Mattarella con la medaglia al valore civico) della Fondazione Francesca Rava – Nph Italia, dedicata alla raccolta di farmaci da banco, alimenti per l’infanzia e prodotti pediatrici da destinare ai piccoli che vivono una condizione di povertà sanitaria.
Nel corso di tutto l’anno
Quest’anno l’appuntamento è in programma dal 15 al 22 novembre. Anche se, fanno notare gli organizzatori, “In farmacia con i bambini” non è un’iniziativa che si chiude in una settimana. Ma dura e si rilascia i suoi benefici nel corso di tutto l’anno.
La Fondazione non fa progetti a tavolino. Noi lavoriamo nel territorio, ascoltiamo i bisogni delle comunità di accoglienza e delle case famiglia
Mariavittoria Rava – presidente della Fondazione Francesca Rava
La Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia
L’evento coincide con la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia, celebrata ogni anno il 20 novembre per commemorare l’anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. L’iniziativa è occasione per richiamare l’attenzione sui bisogni e le necessità dei bambini più vulnerabili e per promuovere azioni concrete tese a garantire loro un futuro migliore.
Donazione su misura
I clienti delle farmacie che aderiscono all’iniziativa donano «prodotti da banco a uso pediatrico ad una farmacia, gemellata con una casa o un ente che accoglie bambini in difficoltà», spiega Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione Francesca Rava. La donazione è «su misura. Il gemellaggio della farmacia fa sì che la struttura riceva esattamente ciò di cui ha bisogno».
Salute, diritti ma anche condivisione: questa iniziativa crea un circolo virtuoso che anno dopo anno, farmacia dopo farmacia, cliente dopo cliente, genera un movimento di cuore fra le persone
Martina Colombari – testimonial di “In farmacia per i bambini”
La valutazione d’impatto
Si attiva un circuito di solidarietà, aggiunge Rava, «alimentato esattamente con quello che serve». I volontari, presenti nelle medesime farmacie, sono quelli che fisicamente distribuiscono i prodotti e la Carta dei diritti dei bambini. Volontariato aziendale? Anche. «Ci sono tante aziende che ci prestano i loro dipendenti».
Tra le aziende, la prima è stata Kpmg, partner storico di Fondazione Rava, che supporta la Fondazione nella creazione di un modello di valutazione per misurare e massimizzare l’efficacia e l’impatto sociale dell’iniziativa. «I risultati», sottolinea, «ci sono, sono concreti e ci spingono ad andare avanti».
Anche ad Haiti
Non solo in Italia. «Un pezzo della Fondazione Francesca Rava», ricorda Mariavittoria Rava, «è sempre ad Haiti, dove abbiamo costruito un ospedale psichiatrico, unico presidio per più di 80 mila bambini, e dove è difficilissimo portare aiuti, a causa della guerra civile». L’iniziativa permetterà di «fare una provvista di farmaci per i prossimi mesi e di portare attrezzature indispensabili». La Fondazione poi è appena tornata da Gaza, dove, aggiunge, «con il supporto della nave della Marina militare Vulcano abbiamo aiutato i bambini colpiti dal conflitto».
La povertà e i minori
A VITA Mariavittoria Rava parla anche della sua preoccupazione per i dati sulla povertà in Italia. A farne le spese soprattutto i minori. «Non solo quelli che vivono nei centri di accoglienza o non accompagnati, ma anche quelli che vivono nelle famiglie». Nuclei che risiedono in quartieri «disagiati». In un contesto di questo tipo un farmaco a base di paracetamolo può fare la differenza tra un raffreddore e una polmonite. «Questo ci fa molta paura e ci spinge ad impegnarci».
Un impegno che va nella direzione di contrastare la povertà minorile, emergenza sepolta e poco indagata che coinvolte, parliamo di povertà assoluta, più di 1,3 milioni di ragazzi e ragazze, il 13,8% del totale: una cifra triplicata rispetto al 2005. Un dramma che colpisce le famiglie numerose, quanto quelle monogenitoriali. Anche quelle in cui c’è lavoro, perché spesso si tratta di lavoro povero. Quello che non aiuta.
In apertura foto di Markus Spiske per Unsplash. Nel testo foto di Alessio Nisi
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