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La salute degli anziani: “oro grigio” o diritto da salvaguardare?

La capacità degli enti locali di collaborare con gli altri stakeholder, in particolare con gli enti del Terzo settore, può portare all’elaborazione di azioni integrate ed efficaci, che rappresentino una prima importante risposta di sistema, nonché la più vicina ai bisogni dei cittadini. È questo il tema di un ricco workshop in programma a Firenze il 10 e 11 settembre

di Valentina Blandi

In un momento storico in cui, a livello nazionale, stentiamo a trovare un accordo su come affrontare la sfida dell’invecchiamento della popolazione, un contributo decisivo per superare questa impasse potrebbe venire dai territori. La capacità degli enti locali di collaborare con gli altri stakeholder, in particolare con gli enti del Terzo settore, può infatti portare all’elaborazione di azioni integrate ed efficaci, che rappresentino una prima importante risposta di sistema, nonché la più vicina ai bisogni dei cittadini. 

A tale riguardo è stato organizzato un workshop per il 10-11 settembre a Firenze dal titolo “Anziani senza assistenza? Dilemmi e soluzioni per innovare i servizi territoriali”, col supporto scientifico dell’Università degli Studi di Firenze, dell’Università degli Studi di Trento e dell’Istituto Universitario S. Giovanni Bosco di Massa.

L’obiettivo del workshop è duplice.
Il primo, di prospettiva, è provare a costruire un modello partecipato di governance dei servizi territoriali, co-progettato con gli enti del Terzo settore (Ets), e capace di co-creare valore sociale attraverso meccanismi di coopetition (fusione di elementi di cooperation e competition). Gli Ets infatti, grazie alla loro vocazione sociale e non profit, sono in grado di attivare le comunità locali rispetto ad azioni a sostegno della salute degli anziani sia nei servizi assistenziali sia in termini di prevenzione della non autosufficienza nella popolazione; entrambi aspetti che hanno conseguenze economiche positive per il sistema nel medio periodo.

Il secondo obiettivo, che ha un carattere di urgenza, è quello di responsabilizzare le istituzioni pubbliche rispetto alla questione dell’insostenibilità dei servizi agli anziani, che mette a rischio la presenza degli Ets nel settore e con essi la possibilità di creare risposte appropriate per gli anziani. La loro uscita lascerà sempre più spazio a logiche deregolamentate di libero mercato, che considerano gli anziani alla stregua di “oro grigio” su cui investire. 

Il workshop intende quindi promuovere un confronto tra il mondo accademico, il mondo del Terzo settore e il mondo della pubblica amministrazione, grazie anche a strumenti di facilitazione derivanti dal design thinking. In particolare, l’attenzione sarà volta alla costruzione di strategie percorribili, partecipate e di sistema alle tre principali questioni che oggi gravano sui servizi, che sono: 1) criticità nella scelta degli strumenti di co-progettazione per l’affidamento di servizi; 2) la carenza di risorse economiche  3) la carenza di personale.

Nella prima sessione, sarà analizzato – anche alla luce di alcune esperienze – come il principio di concorrenza possa essere orientato da una governance dei servizi, fondata sulla cooperazione tra i vari stakeholder, a partire dalla co-progettazione con gli enti del Terzo settore. Nella seconda sessione, ci occuperemo della questione dell’uso efficiente delle risorse da una prospettiva di sistema. A tale riguardo, saranno discussi strumenti come il project financing per migliorare la struttura dei costi e strumenti finanziari, convertiti al mondo sociale, come l’equity crowdfunding. Nella terza sessione, l’attenzione sarà rivolta all’individuazione di strategie, programmi e azioni che possano valorizzare il lavoro di cura non solo all’interno dei servizi, ma anche nella società civile. Questo richiede un cambio di prospettiva, capace di riconoscere la vulnerabilità come valore centrale della nostra società, su cui fondare azioni efficaci a supporto del valore del lavoro di cura, sia se svolto dai familiari, sia se remunerato.

Con la moderazione del direttore di VITA Stefano Arduini, i risultati delle tre sessioni saranno poi discussi con esponenti delle pubbliche amministrazioni locali di tre regioni: Toscana, Emilia-Romagna e Umbria. Sarà il primo passo verso un vero cambio di paradigma del settore? 

Foto di Andrea Piacquadio per Pexels

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