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La Russia riapre le adozioni internazionali?

Nel 2001 solo 15 bambini russi sono arrivati in Italia

di AiBi

Da più di un anno nessuna possibilità per le coppie di adottare in Russia: lo ha stabilito un decreto di Putin nel marzo del 2000.

Sarà ancora possibile adottare un minore di origine russa?
È questa la domanda con cui si aprono i lavori di Folgarida (TN), dove Amici dei Bambini ha organizzato il convegno internazionale “Com’è cambiata l’Adozione Internazionale” da giovedì 30 agosto a sabato 1 settembre 2001.

La motivazione del blocco, il controllo sulle adozioni, l’autorizzazione degli enti italiani ad operare in Russia: queste ed altre ancora dichiarazioni sono attese da parte del rappresentante dell’Autorità centrale russa a Folgarida.

Nel 1999 1/3 delle adozioni italiane erano provenienti dalla Russia (1.015 minori su un totale di 3.123), nel 2000 la percentuale si abbassa al 26% (808 minori) e nei primi 4 mesi del 2001 su 395 minori adottati da genitori italiani, che si sono rivolti ad Enti Autorizzati, solo 15 bambini sono provenienti dalla Russia.

Un dato in controtendenza con la situazione generale: nel 2000 in Italia sono arrivati 2.313 minori provenienti da paesi dell’Est.
I primi 5 stati da cui arrivano le adozioni sono paesi dell’ex URSS: Federazione Russa, Romania, Bulgaria, Bielorussia ed Ucraina, che passa dal 10% al 20% di adozioni.

Griffini, presidente di Amici dei Bambini, dichiara “I bambini russi che sono abbandonati in un istituto o in una strada hanno il diritto di avere una famiglia. il blocco delle adozioni non è l’unica strada per migliorare le politiche a favore dell’infanzia.
Esiste una alternativa alla chiusura delle adozioni: è questa la soluzione da cercare.”

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