La Russia dice sì all’importazione di scorie nucleari

Per diventare legge, tuttavia, l'iniziativa dovrà essere approvata dalla Camera Alta ed essere firmata dal presidente Vladimir Putin. Dura opposizione degli ambientalisti

di Gabriella Meroni

La Duma ha approvato un disegno di legge che autorizza l’importazione di migliaia di tonnellate di scorie radioattive provenienti da centrali nucleari all’estero. A detta del ministero per l’Energia atomica, che ha promosso il provvedimento, il trattamento delle barre di combustibile usato dovrebbe fruttare alle casse dello Stato l’equivalente di 20 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni (più di 40 mila miliardi di lire). Per diventare legge, l’iniziativa dovrà essere approvata dalla Camera Alta ed essere firmata dal presidente Vladimir Putin. Sebbene quest’ultima sia solita approvare velocemente i provvedimenti già firmati dalla Duma, questa volta le cose potrebbero andare diversamente. Il presidente del Consiglio federale Yegor Stroyev ha infatti detto che le forti critiche di ambientalisti ed esponenti politici moderati potrebbe far slittare l’approvazione della legge. Quanti si oppongono al progetto lo fanno dicendo di voler evitare che la Russia si trasformi in una pattumiera nucleare. “I nostri cittadini non vogliono che la Russia diventi un gabinetto pubblico”, ha detto Sergei Mitrokhin del partito liberale Yabloko. Più elaborata l’opposizione di Greenpeace: “La Russia non è assolutamente pronta ad accogliere tutto questo materiale – ha denunciato Ivan Blokov, il rappresentante dell’organizzazione ambientalista a Mosca – non ci sono ancora i magazzini e neanche gli impianti per il trattamento. Potrebbe non accadere nulla nel futuro prossimo, ma nel giro di 130 anni arriverà la catastrofe, quando gli autori di questa legge non ci saranno più. Saranno le prossime generazioni a doversi fare carico del disastro”. Sono bastati tuttavia solamente venti alla Duma per approvare il disegno di legge dopo un dibattito di 20 minuti. Un sostenitore dell’iniziativa, il deputato comunista Yegor Ligachev nonché ex membro del Politburo sovietico, ha detto di aver votato a favore perché “non voglio che alcune regioni del Paese restino morte, contaminate da radiazioni”. Parte del progetto prevede infatti finanziamenti per ripulire diverse provincie russe contaminate da scorie radioattive. (Fonte: Cnn)


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