Sostenibilità
La rivoluzione normativa per lo sviluppo sostenibile arriva dalle isole
Si è concluso “Greening The Islands Italia”, il primo appuntamento nazionale dedicato alle isole minori italiane e organizzato in collaborazione con ANCIM, è stata sottoscritta La Carta di La Maddalena che dà il via a un processo di rinnovamento normativo per favorire lo sviluppo sostenibile
di Redazione
La necessità di un rinnovamento normativo che agevoli le isole nello sviluppo di progetti innovativi e nell’applicazione di nuove tecnologie sostenibili è stato il tema centrale di “Greening The Islands Italia”, il primo appuntamento nazionale dedicato alle isole minori italiane e organizzato in collaborazione con ANCIM, che si è tenuto il weekend scorso in Sardegna, a La Maddalena.
Durante la due giorni è stata sottoscritta La Carta di La Maddalena che dà il via a un processo di rinnovamento normativo anche al fine di ridurre la burocrazia, spesso ostacolo alla realizzazione di progetti innovativi per le isole. Tra i primi firmatari della Carta i Comuni di La Maddalena, Sant’Antioco, Porto Torres, Ustica, Favignana, Ischia, Capri, Regione Sicilia, Enea, Ancim, Uniem, Conaf, e Greenig the Islands. Il documento sarà sottoposto a tutti gli “stakeholder” delle isole che saranno chiamati a impegnarsi in tal senso.
“Il manifesto di La Maddalena costituisce la sintesi di un linguaggio comune che si parla in tutte le isole, e non solo. Un linguaggio sullo sviluppo sostenibile che non conosce i confini nazionali, questo vuol dire sviluppo”, ha dichiarato Luca Montella, sindaco di La Maddalena.
Le isole minori soffrono della fragilità del loro ecosistema e si trovano ad affrontare quotidianamente problematiche legate alla gestione delle risorse, al flusso dei turisti e ora anche dei migranti. Tuttavia sono anche le realtà deputate a divenire i laboratori naturali per la sperimentazione di nuove tecnologie per la soluzione dei loro problemi e diventare così esempi replicabili in tutto il pianeta. Tra i temi di maggior interesse che le isole devono affrontare – dibattuti nella seconda giornata di lavori – c’è la gestione delle risorse idriche, oggi e nel futuro. I flussi turistici e quelli dei migranti – solo dall’Africa i paesi del Mediterraneo dovranno gestire un esodo che da qui al 2020 sarà tra i 75 e i 250 milioni di persone – coinvolgono le isole minori in prima battuta, con un conseguente stress idrico elevato.
La normativa in materia idrica, in questo contesto rappresenta un punto centrale per lo sviluppo di politiche attente a una gestione efficiente dell’acqua sulle isole che spesso registrano perdite sulla rete di distribuzione prossime al 50%, ha spiegato Mario Rosario Mazzola, Ordinario di gestione delle risorse idriche dell’Università di Palermo ed esperto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il professor mazzola ha poi posto l’accento sui sistemi di depurazione soprattutto in quelle situazioni dove si registrano picchi di aumento della popolazione in periodi particolarmente concentrati. La costruzione di nuovi depuratori non può che essere abbinata, in taluni casi, alla costruzione o al rifacimento delle reti fognarie più obsolete, in particolare nei centri urbani. Ci sono, infatti, situazioni di centri urbani di Comuni dove non esiste la rete fognaria ma ci sono fosse settiche ad uso privato, spesso limitrofe a cisterne di acqua potabile con rischi di contaminazioni.
“Nelle isole c’è molta energia, ci sono buone idee per sviluppare una gestione sostenibile, c’è la consapevolezza delle isole di essere veramente le prime sentinelle di allerta per i rischi ambientali e da quelli derivati dai cambiamenti climatici. Politiche dinamiche, che includano riforma e rinnovamenti normativi, saranno cruciali per il positivo decollo di questi programmi a scala locale”, ha detto Michela Miletto, Deputy Coordinator United Nations World Water Assessment Programme.
In tema di rifiuti le isole oggi si trovano a dover affrontare un problema non indifferente, soprattutto legato al flusso turistico. Enea sta sviluppando nelle Egadi un progetto, presentato durante l’evento da Roberto Morabito (Direttore Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali dell’Enea), che punta su prevenzione, trattamento e valorizzazione dei rifiuti in loco (compost di qualità) così da attuare un modello economicamente e ambientalmente sostenibile, da replicare poi sulle altre isole. Nello specifico il progetto ha consentito di realizzare a Favignana un impianto di compostaggio per la trasformazione della frazione organica dei rifiuti da raccolta differenziata in fertilizzante per il terreno; il trattamento e riuso delle acque reflue e l’installazione di una ‘casa dell’acqua’, alimentata con pannelli fotovoltaici, per ridurre l’utilizzo di bottiglie di plastica. In 14 mesi sono stati erogati oltre 200mila litri di acqua ed evitate oltre 5 tonnellate di rifiuti di plastica, il peso equivalente a quasi 140mila bottiglie da 1,5 litri.
Foto: MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images
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