Sostenibilità
La rivoluzione della mobilità sostenibile al tempo del Covid-19
Il Rapporto 2021 di Repower fa il punto sui veicoli elettrici analizzando dati e tendenze di un mercato che pone sempre più attenzione al connubio tra innovazione e ambiente, ma anche a forme ibride e evolute di sharing economy come l'auto di comunità
di Marco Dotti
Sedici mesi di pandemia pesano anche sul mondo dei trasporti, ma in maniera asimmetrica per quanto riguarda rischi, costi e opportunità. Se il 2020 ha visto una forte diminuzione del trasporto pubblico, tanto che nel mese di gennaio 2021 il Mobility Trends Report di Apple registrava ancora un -46%, anche la sharing mobility classica ha visto una fortissima contrazione. Accanto a questo e ad altri dati negativi, però, l'anno della pandemia è stato anche quello della consacrazione delle due ruote e della mobilità elettrica. Dati, questi, che emergono dalla V edizione del rapporto di Repower dedicato proprio alla mobilità sostenibile e ai veicoli elettrici.
Volano le due ruote (elettriche) e le auto ibride
Secondo le associazioni ciclistiche europee ECF, Conebi e Cycling Industries Europe, le e-bike cresceranno complessivamente in Europa da 3,7 milioni di unità vendute nel 2019 a 17 milioni nel 2030, mentre stando al Rapporto Shimano 2020, l’Italia è il Paese europeo con la maggior propensione all’acquisto di un’e-bike (30% degli intervistati).
In Italia, secondo i dati di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) la crescita più significativa in termini percentuali del 2020 è quella che interessa il mercato degli scooter con un + 268,8% (6088 unità immatricolate), seguono le moto con + 125,7% (377 veicoli) e i ciclomotori che, con 4378 pezzi chiudono l’anno a + 8,3%. Positivi anche i numeri dei quadricicli che, con 710 veicoli immatricolati, raggiungono un +10,5% sul 2019.
Per l’andamento delle biciclette a pedalata assistita, dai primi dati elaborati da ANCMA, il desiderio elettrico di sport e mobilità dolce degli italiani si dimostra sempre più forte ed equivarrebbe a oltre 40 mila unità in più vendute rispetto al 2019. Il tutto in un comparto biciclette che nel 2020 ha raggiunto i 2 milioni di pezzi venduti, con un + 20% rispetto al 2019.
Non solo e-bike, per l'elettrico: nel 2020 le auto elettriche pure e ibride hanno visto quasi 60 mila nuove immatricolazioni, contro le 17.065 del 2019 e le 9.579 del 2018. Un vero boom che porta a sostenere che l'elettrico è sempre più nel futuro della mobilità, come rivela il white paper di Repower.
Verso le emissioni zero
Se nel 2019 le auto elettriche erano lo 0,9% delle nuove immatricolazioni, evidenzia il Rapporto, nel 2020 hanno raggiunto il 4%: una percentuale altamente indicativa delle tendenze di un pubblico sempre più orientato alle emissioni zero.
Tutto questo, si spiega nel Rapporto, in uno scenario profondamente mutato. Nel futuro prossimo, a causa degli effetti a medio termine della pandemia, l'uso di automobili crescere esponenzialmente. Tutto questo mentre l'UE spinge per un azzeramento delle emissioni entro il 2050. «La mobilità si trova di fronte alla possibilità di una svolta epocale», si legge nel Rapporto, «e la pandemia diventa la chance per un suo ripensamento completo e per una sua trasformazione in un’ottica sostenibile. In un mondo post lockdown, le soluzioni di mobilità devono a rontare aspetti critici, come garantire modalità di spostamento sicure e salutari».
Commentando il Pnrr, che destina un totale di 62 miliardi di euro per la mobilità e le infrastrutture sostenibili, il Ministro Enrico Giovannini ha spiegato che «il potenziamento e la trasformazione in senso ecologico dei trasporti pubblici regionali e locali e la mobilità sostenibile urbana ed extraurbana (…) sono parte di una visione sistemica del futuro dell’Italia in linea con gli indirizzi europei, con i principi dell’Agenda 2030 dell’Onu e del Green Deal. Agli investimenti si affiancano poi riforme per l’accelerazione dei tempi di esecuzione delle infrastrutture e per migliorare l’efficienza del nostro sistema economico, condizioni queste indispensabili per rilanciare il Paese e renderlo più resiliente a futuri shock».
Sharing economy e auto elettriche di comunità
Il Green New Deal e il rilancio dell'economia europea passano necessariamente da una riduzione delle emissioni. In questo contesto la mobilità elettrica diventa un’evoluzione tecnologica imprescindibile, sia per il suo importante contributo alla decarbonizzazione del settore trasporti, sia per il suo adattarsi a pratiche di sharing economy evoluta che permetteranno di superare l'attuale tendenza negativa del comparto sharing.
Esperienze pilota, in tal senso, stanno nascendo nel nostro Paese, proprio mentre – rivela ancora il rapporto di Repower – il 34% dei cittadini italiani ha cambiato le proprie modalità di spostamento a causa delle restrizioni, con l’auto diventa il mezzo preferito per oltre un italiano su due (56,7%).
Un esempio è il caso di Gussago, paese in provincia di Brescia, che ha lanciato il progetto dell'auto di comunità: un veicolo elettrico condiviso tra amministrazione comunale e cittadini. I dipendenti comunali useranno il veicolo elettrico per gli spostamenti di servizio durante l'orario di lavoro e, nelle restanti fasce orarie e nel weekend, lo stesso veicolo potrà essere usato per scopi privati dai cittadini.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.