Politica

La rivolta dei pompieri

Un decreto del governo li ha militarizzati. La busta paga sarà più pesante, ma loro non accettano i nuovi ruoli che li assimilano a polizia e carabinieri. E il sindacato si spacca

di Ida Cappiello

Pompieri come poliziotti? No, grazie. Anche se con una busta paga più pesante. I sindacati dei vigili del fuoco (Cgil, Uil e autonomi, contraria la Cisl) contestano la recente riforma del personale varata dal governo con il decreto legislativo 217, in vigore dal 9 novembre. Il testo, lungo e complesso, ?nasconde? in poche righe la trasformazione dei vigili del fuoco da lavoratori dei servizi pubblici a forze dell?ordine, come la polizia o i carabinieri.

«Un cambiamento preoccupante», dice Gianluca Latini, vigile del fuoco presso uno dei cinque comandi di Milano. «Temiamo che in futuro, magari in situazioni di tensione sul fronte dell?ordine pubblico, ci venga richiesto di svolgere compiti repressivi, come è già successo ai tempi del G8 di Genova. Non è nel ruolo dei vigili del fuoco, non lo è mai stato. Noi dobbiamo proteggere e salvare, la gente si aspetta questo». Il nuovo ordinamento cambia anche la natura del rapporto di lavoro: sarà regolato dal diritto pubblico, il sindacato si confronterà direttamente con il governo. «La perdita di autonomia e di diritti è un rischio reale, secondo noi», continua. «Al G8 abbiamo rifiutato ruoli estranei alla nostra funzione. Potremo farlo anche con il nuovo inquadramento? Io qualche dubbio ce l?ho».

Ma quali sono i vantaggi in contropartita del nuovo corso ?poliziesco?? Economici, naturalmente. Li spiega a Vita Pompeo Mannone, segretario nazionale del Sinalco, la Cisl dei vigili del fuoco, che difende la normativa come l?unica scelta possibile. «Per capire bisogna fare un passo indietro. I vigili del fuoco, pur avendo nella comunità una funzione indiscutibile di sicurezza, sono sempre stati i ?parenti poveri? della situazione, nel senso che i livelli retributivi sono sempre rimasti molto al di sotto rispetto a polizia e carabinieri».

L?unica soluzione per mettere fine a questa disparità è sembrato alla Cisl accettare il passaggio al comparto sicurezza, insieme alla polizia. «La prima conseguenza positiva è un aumento retributivo di circa 100 euro. Quanto ai timori di militarizzazione, secondo me i sindacati autonomi stanno sollevando polemiche strumentali, o non sono bene informati. Il comparto pompieri è autonomo dalla polizia; il decreto non riguarda le competenze istituzionali dei vigili del fuoco, che escludono qualsiasi funzione repressiva».

Tutti d?accordo, invece, sulla drammatica scarsità di personale e di risorse che da anni affligge i pompieri. Le stime parlano di diecimila unità mancanti.

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