Mondo

La rivolta degli enti

I Coordinamenti Cea e Talenti sospendono per protesta i rapporti con la Commissione adozioni. Ecco perché

di Benedetta Verrini

I Coordinamenti Cea e Talenti, che insieme rappresentano 30 su 70 enti autorizzati alle adozioni, hanno deciso di sospendere i rapporti di collaborazione con la Cai-Commissione Adozioni Internazionali.

Domani si terrà, in assenza di queste due rappresentanze, il primo di una serie di tavoli di discussione sulle Linee Guida approvate nel luglio scorso. La delibera, mai pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, è vincolata agli incontri di questi giorni con i vari enti (il primo sulla modulistica, il secondo sulle intese tra gli enti, il terzo sulla Carta dei Servizi). Per questo, in assenza di una parte importante delle associazioni, si apre una fase piuttosto indefinita.

I motivi della frattura riguardano questioni di principio: da un lato, rimproverano gli enti, l’atteggiamento e lo stile della Commissione fanno pensare che la sussidiarietà in qualche modo ultimamente sia stata vanificata da una forma di statalizzazione. “Quasi come se le adozioni fossero un servizio dello Stato esternalizzato al privato sociale, quando è esattamente il contrario”, commenta Stefano Bernardi, di Enzo B.

Altro problema, è venuta meno la concertazione, il dialogo necessario per far procedere la “macchina” delle adozioni internazionali secondo una politica coerente e ascoltando la posizione di tutte le realtà che vi operano. Infine, la delibera approvata a luglio non presenta quasi nessun orientamento relativo alla cooperazione allo sviluppo e alle attività all’estero, elemento fondante per far procedere il sistema.

Tutte queste preoccupazioni, finora inascoltate, hanno costretto i due coordinamenti a una netta presa di posizione, in attesa di un segnale dallo stesso presidente Giovanardi. Cea e Talenti stanno valutando anche un’eventuale impugnativa al Tar della delibera sulle Linee Guida.

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