Welfare

La risposta di Badolato al decreto sicurezza

Il comune calabrese da oltre 20 anni in prima linea nei progetti di accoglienza dei migranti lancia un progetto di economia solidale che mette insieme imprese sociali e realtà profit

di Redazione

Nei giorni dell’approvazione in senato del Decreto Sicurezza Bis, a Badolato, in Calabria, si lavora per passare dall’integrazione dei migranti alla creazione di una rete di economia solidale che metta insieme le imprese, sociali e non, dell’area a favore di un progetto comune. Il rilancio dell’economia locale attraverso la formazione e l’inserimento lavorativo dei migranti è al centro del Progetto Integrando, progetto finanziato dalla legge per l’accoglienza della Regione Calabria e gestito dal Comune di Badolato e da un partenariato composto da: Rete dei Comuni Solidali, Hermes 4.0 cooperativa sociale, Cooperativa Sankara, Fimmina TV, Consorzio Macramè, Associazione Mediterraneo, Dipartimento Politiche Sociali Università della Calabria, Distretto Economia Solidale Locride.

Il Comune di Badolato è stato il primo comune a sperimentare l’accoglienza in Italia, quando nel 1997 sbarcarono i primi curdi sulle coste calabresi. Dopo 22 anni di buone pratiche, di progetti Sprar e di contaminazioni di comunità provenienti dalle diverse aree del Mediterraneo, Badolato è un esempio estremamente positivo di integrazione. La sua storia ha infatti reso semplice coinvolgere le imprese locali nella rete di economia solidale che si sta creando mettendo alla base la visione secondo la quale l’inserimento lavorativo dei migranti può diventare un valore aggiunto per i prodotti tipici locali. Nelle scorse settimane sono stati realizzati due incontri di animazione territoriale sul tema che hanno visto la partecipazione del Sindaco della città di Badolato, Gerardo Mannello e dell’assessora alle politiche sociali Daniela Trapasso, della Presidente della Hermes 4.0 Cooperativa Sociale, Federica Roccisano, di Gianluca Palmara del Distretto di Economia Solidale della locride, Valentina Femia e Raffaella Rinaldis di Fimmina TV insieme alle imprese che hanno scelto di partecipare.

Aderire alla rete di economia solidale è semplice, prevede la sottoscrizione di un protocollo già sottoscritto dai partner del progetto,dal Consiglio Italiano per i Rifugiati, dal Gruppo Azione Locale (g.a.l.) delle serre calabresi e dal presidio Slow Food calabrese.

Nelle prossime settimane partiranno le iscrizioni per il corso di formazione sull’economia solidale e l’integrazione dei migranti che sarà realizzato dall’Università della Calabria, mentre i migranti che beneficeranno delle borse lavoro per l’inserimento lavorativo saranno avviati ai percorsi di formazione al lavoro individuati dalle imprese agricole aderenti al progetto.

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