Povertà

La risposta al bisogno alimentare, misura di inclusione sociale

Banco Alimentare ha partecipato all’incontro con il Governo sui temi della Fragilità in vista della prossima legge di bilancio. Il presidente della Fondazione, Giovanni Bruno nel commentare ha sottolineato che è necessario «un rafforzamento del Fondo nazionale» necessario alla distribuzione di alimenti

di Redazione

Banco Alimentare ha preso parte all’incontro tra il Governo e le associazioni impegnate sul tema della Natalità, della Libertà Educativa, e delle Fragilità in vista della prossima legge di bilancio che si è tenuto il 1 ottobre a Palazzo Chigi. Presenti i ministri dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, della Salute, Orazio Schillaci, dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, il viceministro al Lavoro e alle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, e il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Alfredo Mantovano, si è discusso anche dell’importanza del rifinanziamento del Fondo Nazionale agli Indigenti  per rispondere al bisogno alimentare dei più fragili.


A margine dell’incontro Giovanni Bruno, presidente di Fondazione Banco Alimentare ha commentato: «Siamo grati dell’opportunità che ci è stata offerta perché abbiamo potuto illustrare ai ministri presenti il valore sociale della “distribuzione di alimenti” e la conseguente necessità di un rafforzamento del Fondo Nazionale destinato a questo scopo, tenendo nella giusta considerazione le ragioni sia di impegno e coinvolgimento sociale, sia di “convenienza economica”».

Bruno ha osservato anche che: «La possibilità di sostenere chi è in difficoltà con l’aiuto alimentare è l’inizio di un cammino di inclusione in cui qualcuno si fa carico dell’altro. Inoltre, tramite bandi pubblici gestiti dalle competenti autorità, è di fatto possibile reperire derrate alimentari, a parità di spesa, in quantità maggiore tra il 30 e il 50% rispetto ai prezzi al dettaglio».

In apertura il tavolo di lavoro, al centro Giovanni Bruno -foto da Ufficio stampa

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.