Famiglia

La rete che protegge i bambini

Istituzioni e privato sociale insieme. Con la collaborazione dei soggetti del territorio. Il punto del presidente di Telefono Azzurro

di Ernesto Caffo

Ècomposto da tre semplici cifre, ma è molto più di un numero. Il 114, così come è stato pensato e realizzato da Telefono Azzurro in collaborazione con le forze dell?ordine, i tribunali e i servizi socio-sanitari di tutta Italia, è un modello di intervento unico nel suo genere per tutte le situazioni di emergenza che coinvolgono bambini e adolescenti.

Innanzitutto, rappresenta un passo avanti importante nella collaborazione tra istituzioni e privato sociale: voluto dai ministeri delle Comunicazioni, per le Pari opportunità e del Welfare, il 114 ha trovato attuazione grazie all?esperienza maturata da una onlus come Telefono Azzurro nella tutela dei diritti del bambini, nell?ascolto del loro disagio, nella costruzione di percorsi di intervento in collaborazione con le agenzie presenti a livello locale.

Un tema, quello dell?emergenza infanzia, che forse prima del 114 in Italia non ha mai trovato risposte specifiche – distribuito com?era tra le tradizionali agenzie dell?emergenza, quali 112, 113 e 118 – e che attualmente è all?ordine del giorno a livello europeo. Non a caso, infatti, il Parlamento europeo ha previsto l?attivazione di un numero unico per le emergenze dei minori, il 116, capace di coprire l?intero territorio comunitario, e che del 114 ricalca le finalità e le modalità operative.

Per Telefono Azzurro, che da quasi vent?anni lavora in prima linea sul fronte della tutela dell?infanzia e dell?adolescenza, aver aggiunto al proprio bagaglio teoricooperativo competenze nella gestione dell?emergenza è stato un traguardo importante, che ha richiesto un lavoro intenso e costante. In quattro anni abbiamo fatto passi da gigante. Dopo un prima fase di sperimentazione a Milano, Palermo e Treviso, abbiamo esteso il 114 a tutte le regioni, coprendo l?intero territorio nazionale. Consapevoli che un?emergenza richiede un intervento tempestivo e in loco, abbiamo stretto accordi a livello sia centrale che locale: con il ministero dell?Interno, con le forze dell?ordine, i tribunali e le procure, i servizi socio-sanitari, le scuole, all?interno dei tavoli di lavoro indetti ad hoc dalle Prefetture.

È questo il valore aggiunto di un servizio come il 114: l?aver pazientemente costruito modelli, procedure di intervento, strumenti, collaborazioni che messe insieme consentono di aiutare un bambino, di metterlo al sicuro, di proteggerlo. Ampio è stato l?impegno dell?associazione in termini formativi , finalizzato a costituire una rete operativa attiva 24 ore su 24, sette giorni su sette, su due centrali (Milano e Palermo), con operatori in grado di rispondere al 100% delle chiamate, capaci di valutare il bisogno e definire tempestivamente il percorso di intervento coinvolgendo la rete territoriale. E oltre agli operatori, tutte le altre figure: i capiturno, i supervisori di sala, gli esperti reperibili, i tecnici informatici, i legali. E ancora, la messa a punto e il costante aggiornamento di una banca dati, contenente tutti i riferimenti utili a contattare i servizi – di emergenza e non – presenti sul territorio nazionale. Una mappatura che non ha eguali, grazie anche al supporto di innovative tecnologie.

Un lavoro di quattro anni, insomma, che si è rivelato prezioso per tutti quei minori che ne hanno beneficiato: 1.026 solo dal gennaio di quest?anno. Al fine di richiamare l?attenzione sul tema dell?emergenza infanzia, Telefono Azzurro per martedì 17 ottobre ha organizzato un convegno nazionale al Cnel. In questa occasione, non solo vengono presentati i dati relativi all?attività svolta dal 114, ma si cerca anche di riflettere sul futuro dell?emergenza infanzia, che ha una sua dignità e necessita di competenze specifiche e altrettanto specifici strumenti di intervento. Pensiamo che, anche alla luce delle attuali tendenze europee, si dovrebbero investire nuove risorse per rafforzare il servizio. Sono sempre nuove le sfide che emergono, ancora tanti gli obiettivi da raggiungere. Tra gli altri, quello di avere una presenza più capillare sul territorio italiano – attuando un progressivo decentramento delle sedi operative – e collaborazioni più strette a livello europeo su temi come quello dei bambini scomparsi e dello sfruttamento sessuale. La tutela dell?infanzia e il rispetto dei suoi diritti in molte realtà italiane rappresenta ancora un miraggio.

A Telefono Azzurro e quanti lavorano nella tutela dell?infanzia e nella gestione dell?emergenza spetta ora il compito di stimolare un?ulteriore riflessione sui bisogni dei minori, sui servizi per l?infanzia esistenti e sul loro miglioramento. Sempre avendo nella mente la centralità del bambino e come obiettivo il suo benessere.

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