Economia

La requisitoria del pm Greco: il vero allarme è la criminalità economica

Derivati, mancanza di regole, scandali: la speculazione sul banco degli accusati

di Redazione

«L’unica cosa veramente etica sarebbe tornare a profitti normali»«Gli strumenti di finanza derivata, nati per un legittimo fine assicurativo, sono stati abusati fino a diventare mezzi di speculazione fine a se stessi». Parola del procuratore aggiunto di Milano, Francesco Greco, che nei giorni scorsi ha partecipato a un incontro pubblico promosso da Banca Etica. «Le banche», ha aggiunto, «hanno smesso da tempo di valutare il merito di credito delle aziende e non hanno fatto altro che spingere le aziende, e ancor peggio gli enti locali e Asl, a sottoscrivere derivati speculativi che hanno provocato gravissimi danni».
«In Italia», ha spiegato ancora il pm del caso Parmalat, «più seria della questione morale è la questione giuridica: mancano gli strumenti per contrastare efficacemente la criminalità economica. Le tanto attese nuove regole che dovranno essere fissate da organismi internazionali quali il G8, il G20, l’Onu, l’Ue non possono essere un alibi per i governi nazionali. Ci sono interventi normativi che l’Italia potrebbe varare da subito allineandosi agli standard già adottati in altri Paesi europei».
«Oggi si fa un gran parlare di sicurezza dei cittadini e si discute su come contrastare i crimini comuni», ha detto ancora Greco. «Scarsissima è invece l’attenzione per i crimini economici. Eppure il fatto di subire una rapina è un’eventualità che può o non può capitare mentre il prezzo della criminalità economica lo paghiamo già tutti, incluse le generazioni future. L’evasione fiscale costringe i dipendenti a pagare tasse elevatissime, il lavoro nero mette in pericolo la sopravvivenza del sistema pensionistico. Ogni italiano, prima ancora di venire al mondo, deve pagare i costi del disavanzo pubblico alimentato dagli anni 80 da Tangentopoli. Il solo scandalo Parmalat è costato a tutti noi una perdita stimata in un punto e mezzo di Pil». «In conclusione», ha detto Greco, «credo che l’unica cosa veramente etica sia accettare di tornare a profitti normali, i profitti degli ultimi 20 anni non sono normali, sono profitti drogati che possono provenire solo da attività illecite. E non a caso è fortissimo oggi l’allarme per il riciclaggio dei capitali della criminalità organizzata che in epoca di crisi e di scarsa liquidità sono gli unici in circolazione».


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